Cos’è l’autismo?

La visione stereotipata dell’autismo è quella rappresentata da Dustin Hoffman nel film Rainman – un individuo incapace di funzionare bene nella società, con abilità mentali insolite, comportamenti ripetitivi e schemi di discorso strani. Oggi è riconosciuto come un disturbo dello sviluppo che inizia alla nascita o nella primissima infanzia e, se non trattato, può compromettere seriamente la capacità di un bambino di sviluppare normali interazioni sociali.

L’autismo compare ovunque da uno su 166 nascite a uno su 500 nascite; in precedenza si pensava che si verificasse solo una volta ogni 10,000 nascite. Non è chiaro se i recenti aumenti delle diagnosi siano dovuti a migliori criteri diagnostici o a un effettivo aumento della frequenza con cui si verifica. Le sue cause sono oggetto di notevoli controversie, anche se una propensione genetica, eventualmente innescata da fattori ambientali, è un candidato principale. Certamente l’autismo o le caratteristiche autistiche possono essere viste per funzionare nelle famiglie.

Si ritiene che la condizione sia un disturbo neurologico e sensoriale; gli autistici non percepiscono e si relazionano al resto del mondo allo stesso modo dei non autistici. Temple Grandin, un autistico che ha conseguito un dottorato di ricerca in comportamento animale da adulto, ha scritto della sua vita con autismo in Thinking in Pictures. Afferma che la cognizione di un autistico è molto più strettamente legata agli stimoli visivi rispetto a quella dei non autistici.

L’autismo nei bambini può essere diagnosticato molto presto, già dai 12 ai 18 mesi. I segni includono quanto segue:
Problemi di sviluppo del linguaggio: un bambino può balbettare e iniziare ad acquisire concetti di una sola parola, poi a un certo punto smettere di imparare nuove parole e perdere quelle che ha già richiesto. Alcuni bambini autistici non iniziano mai a sviluppare il linguaggio.
Ritiro sociale: piuttosto che divertirsi e cercare interazioni sociali, un bambino con autismo le eviterà, preferendo la propria compagnia. Un bambino che evita attivamente, anche ossessivamente, il contatto visivo può essere nelle prime fasi della condizione.
Problemi sensoriali: l’autismo sembra interferire con il modo in cui un bambino elabora le informazioni sensoriali. Le sensazioni tattili possono essere opprimenti o creare dipendenza. Gli stimoli visivi come le pale rotanti di un ventilatore possono rivelarsi un punto focale irresistibile.
Comportamento ripetitivo: i bambini con questa condizione spesso eseguono movimenti rituali o ripetitivi. Sbattere le mani, organizzare i giocattoli piuttosto che giocarci e aprire e chiudere ripetutamente gli armadietti per un lungo periodo possono essere tutti segni distintivi dell’autismo.

L’autismo è considerato un disturbo dello spettro, ovvero i problemi causati da esso possono variare da lievi a gravi. Prima il disturbo viene diagnosticato e trattato, spesso con interventi cognitivi e comportamentali, più l’autismo può diventare pienamente funzionale. Molte persone diagnosticate oggi possono essere “integrate” con successo nel sistema educativo. Molti comuni ora hanno servizi speciali nel sistema educativo per curare i bambini autistici; i genitori dovrebbero consultare un pediatra per informazioni sulla diagnosi e sul trattamento se pensano che il loro bambino possa avere questa condizione.