L’Indian Evidence Act del 1872 è un atto legislativo indiano sviluppato con lo scopo di snellire le leggi sulle prove in tutto l’Impero indiano britannico, che comprendeva sia l’India moderna che il Pakistan. Prima di questa raccolta di statuti, che fu redatta per la prima volta da Sir James Fitzjames Stephen, le diverse aree dell’India avevano ciascuna le proprie regole di prova che disciplinavano le controversie. Nella maggior parte dei casi, queste regole si applicavano a ciascun individuo in modo diverso in base alla classe e al credo religioso dell’individuo perseguito. L’Indian Evidence Act ha eliminato queste disparità.
Lo scopo dell’Indian Evidence Act era quello di riformare le regole delle prove in quanto riguardavano i cittadini indiani, che all’epoca erano sotto il dominio dell’Impero britannico. Le regole di prova sono le procedure che regolano il contenzioso e l’azione penale all’interno di un determinato tribunale. In generale, lo scopo di queste regole è fornire un processo equo per l’imputato per difendersi da eventuali accuse che gli sono state mosse. Prima dell’Indian Evidence Act, regole disparate venivano applicate alle persone appartenenti alle classi più elevate e ai gruppi religiosi più considerati rispetto a quelli che erano considerati meno favorevolmente dalla società indiana. Questa disparità ha provocato iniquità verso le classi inferiori.
L’Indian Evidence Act fu concepito per la prima volta nel 1850, quando Sir Henry Summer Maine fu incaricato di preparare un disegno di legge che avrebbe disciplinato il processo nei tribunali indiani. Sfortunatamente, la bozza che ha preparato si è rivelata inappropriata per l’applicazione in India, quindi il progetto è stato accantonato per diversi anni da allora in poi. Infine, nel 1871, il parlamento britannico chiese i servizi di Sir James Fitzjames Stephen per redigere un nuovo disegno di legge. Il 1 settembre 1872, il disegno di legge è stato messo in vigore ed è diventato la legge che disciplina tutte le controversie e le azioni penali nei tribunali indiani.
L’Indian Evidence Act disciplina le prove ammissibili sia nei casi civili che penali. Definisce tutto, dalla soglia di determinazione della pertinenza – che è la tendenza di una prova a provare o confutare un fatto che si applica alla questione in esame – all’onere della prova – che è il livello di certezza che deve essere raggiunto per trovare un verdetto. Inoltre, all’interno dell’Indian Evidence Act sono delineate regole specifiche sull’ammissibilità delle prove testimoniali e documentali, ovvero i resoconti dei testimoni e le prove scritte. Questi regolamenti dovevano applicarsi all’intero Impero indiano britannico. Anche se l’India ha ottenuto l’indipendenza dall’Impero britannico nel 1947, la legge rimane in vigore lì, anche se il Pakistan ha revocato la legge nel 1984.