Cos’è l’indice MSCI Emerging Markets?

L’indice Morgan Stanley Capital International (MSCI) Emerging Markets misura la performance complessiva dei mercati azionari in 21 paesi dei mercati emergenti: Brasile, Cile, Cina, Colombia, Repubblica Ceca, Egitto, Ungheria, India, Indonesia, Corea, Malesia, Messico, Marocco, Perù, Filippine, Polonia, Russia, Sud Africa, Taiwan, Thailandia e Turchia. Data la necessità di una fonte di dati che misuri in modo affidabile e accurato la performance dei mercati azionari nei paesi dei mercati emergenti a lungo termine, l’indice MSCI è diventato di fatto un punto di riferimento per i gestori di denaro professionisti e altri investitori, nonché per economisti e altri ricercatori. Con la globalizzazione del capitale e l’avvento e la crescita degli Exchange Traded Fund (ETF), l’indice MSCI Emerging Markets viene utilizzato anche come indice di riferimento per ETF dei mercati emergenti, altri tipi di fondi indicizzati e futures indicizzati, opzioni, e altri contratti derivati ​​indicizzati.

La copertura degli indici dei mercati azionari di 21 paesi dei mercati emergenti, ETF e altri fondi indicizzati a gestione passiva basati sull’indice MSCI Emerging Markets offre agli investitori statunitensi un mezzo semplice ed economico per ottenere un’ampia esposizione ai mercati emergenti a livello globale. In sostanza, l’indice viene compilato consolidando e ricalibrando l’indice dei paesi MSCI di ciascun componente, ponderandoli in base alla rispettiva capitalizzazione di mercato flottante, quindi sommando. L’indice MSCI Emerging Markets è solo uno della vasta gamma di indici internazionali, nazionali, regionali, industriali e settoriali prodotti da Morgan Stanley. Altri indici internazionali includono i seguenti: l’indice MSCI All Country World & Frontier Markets, il più ampio pubblicato dalla società; l’Indice MSCI Frontier Markets, un indice dei mercati azionari di paesi considerati economicamente meno sviluppati rispetto a quelli dell’Indice MSCI Emerging Markets; e l’indice MSCI Emerging & Frontier Markets, che combina gli indici dei mercati emergenti e di frontiera.

Investire nei mercati azionari emergenti è per natura e per definizione generalmente considerato più rischioso dell’investimento in quelli dei paesi sviluppati. I maggiori rischi valutari, economici e politici o nazionali sono tipicamente associati ai mercati azionari dei paesi emergenti. Almeno in teoria, gli investitori dovrebbero essere compensati per questi rischi, così come per la volatilità tipicamente più elevata dei mercati azionari dei paesi emergenti, dalla possibilità di ottenere rendimenti più elevati. Inoltre, nella misura in cui esistono, i rendimenti passati e le performance passate dei mercati azionari dei paesi emergenti sono stati generalmente debolmente correlati a quelli dei paesi sviluppati. Investire in essi è stato quindi tradizionalmente considerato un mezzo per ridurre il rischio complessivo di un portafoglio di investimento attraverso la diversificazione.

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