Cos’è una febbre virale?

Nella terminologia medica, l’aumento della temperatura corporea basale dovuto a un’infezione virale è chiamato febbre virale. Il vero virus che causa la febbre può o non può essere identificabile. Una febbre virale può essere accompagnata da altri segni e sintomi, come naso che cola, occhi rossi, malessere, irritabilità, dolori articolari e muscolari, linfonodi ingrossati ed eruzioni cutanee. La maggior parte delle volte, una febbre virale si risolve dopo tre-sette giorni ed è considerata benigna e autolimitante. Può, tuttavia, causare complicazioni, in particolare tra i giovanissimi, i molto anziani e gli immunocompromessi.

La trasmissione di un particolare virus di solito si verifica quando una persona inala particelle aerosolizzate, mangia o beve cibo o acqua contaminati o è a diretto contatto con un’altra persona infetta. Alcuni virus si diffondono attraverso l’inoculazione diretta o il contatto sessuale. I virus possono colpire un determinato organo e i sintomi medici possono localizzarsi su quell’organo. Ad esempio, adenovirus e rinovirus colpiscono il tratto respiratorio superiore, causando infezioni del tratto respiratorio superiore, mentre rotavirus e norovirus colpiscono il tratto gastrointestinale, causando gastroenterite o diarrea. Dopo che il virus si è diffuso localmente, viene trasportato nel sangue o nella linfa e alla fine viene combattuto dal sistema immunitario.

Una febbre virale si verifica perché sostanze come le prostaglandine, l’interleuchina-1 (IL-1) e il fattore di necrosi tumorale (TNF) vengono rilasciate dai linfociti e dai macrofagi attivati. La febbre si verifica quando queste sostanze stimolano l’ipotalamo a ripristinare il setpoint della temperatura corporea a un livello più alto. Il paracetamolo, l’aspirina e i farmaci antinfiammatori non steroidei sono in grado di ridurre la febbre perché impediscono la sintesi delle prostaglandine.

Inoltre, una febbre virale svolge un ruolo importante nell’aiutare a limitare l’infezione virale. Si ipotizza che con l’innalzamento della temperatura corporea si attivino speciali proteine ​​chiamate heat shock protein (HSP) per potenziare la risposta dei linfociti al virus infettante. La febbre tra 38 e 39 gradi Celsius (100.4-102.2 gradi Fahrenheit) è classificata come febbre di basso grado e tra 39 e 40 gradi Celsius (102.2 e 104 gradi Fahrenheit) è classificata come febbre moderata. Una febbre alta si verifica quando la temperatura corporea supera i 40 gradi Celsius (104 gradi Fahrenheit). L’iperpiressia si verifica quando la temperatura corporea raggiunge i 42 gradi Celsius (107.6 gradi Fahrenheit) e oltre.

Una febbre virale può essere utile, ma una febbre classificata di grado moderato o di grado elevato è motivo di preoccupazione. Devono essere somministrate al paziente misure per abbassare la temperatura, come l’assunzione di farmaci antipiretici e bagni freddi. In particolare, l’iperpiressia è considerata un’emergenza medica perché raggiunge il limite di ciò che è compatibile con la vita.