Una tigre d’oro, chiamata anche tigre di tabdorata, ? una tigre che si distingue per la sua insolita colorazione rosso-oro. L’animale ? straordinariamente raro, con stime globali del World Wildlife Fund che si aggirano intorno al 30 nell’anno 2011. Tutte le tigri d’oro conosciute vivono in cattivit?, di solito in rifugi o parchi della fauna selvatica. Gli zoo raramente li ospitano, in parte a causa della loro scarsa presenza.
Il cappotto della tigre dorata ? una miscela di pelliccia bianca, crema e arancione chiaro. Le sue strisce sono in genere color ruggine. Alcuni specialisti della fauna selvatica si riferiscono alla tigre d’oro come alla “tigre fragola”, poich? il colore della sua pelliccia ? spesso ci? che molti chiamerebbero biondo fragola. Sono indigeni del sud-est asiatico, in particolare dell’India, ma non si sa che esistano allo stato brado dall’inizio del XX secolo.
Le tigri dorate non sono una specie separata di tigre. La loro colorazione ? dovuta alla mutazione genetica, la stessa della tigre bianca. Anche le tigri bianche sono rare e esistono quasi esclusivamente in cattivit?. Ci sono molte pi? tigri bianche di quante siano le tigri di tabdorate, tuttavia.
La maggior parte delle tigri d’oro traggono il loro lignaggio dalla razza di tigre del Bengala pi? comune nel subcontinente indiano. Le tigri di solito hanno anche un lignaggio che risale alle tigri Armur originarie della Russia, della Cina e della Siberia. Molti zoologi ritengono che la colorazione unica sulla tigre d’oro sia il risultato diretto di questa stirpe mista.
Le differenze tra una tigre d’oro e una tigre del Bengala o dell’Armur sono immediatamente evidenti. Entrambi i tipi di tigre del Bengala e dell’Armur sono di colore arancione brillante con vivaci strisce nere e segni facciali neri. Una tigre d’oro, d’altra parte, ? di colore molto pi? morbido, con strisce di colore rosso-brunastro. La sua faccia ? di solito un mix di bianco e arancio chiaro.
Quando vagavano allo stato brado, si riteneva spesso che le tigri dorate avessero qualit? magiche o mistiche. Furono oggetto di leggende e tradizioni in gran parte dell’Asia, ma in particolare in India e Cina. Queste tigri erano sempre rare per cominciare, ma diminuirono rapidamente nella popolazione in gran parte a causa della caccia e del bracconaggio. Le pelli di una tigre d’oro ottennero prezzi molto pi? alti di quelli delle normali tigri nere e arancioni e furono apprezzate dagli imperatori e dai rajah.
La distribuzione delle tigri negli zoo e nei parchi faunistici tiene conto della rarit? di un animale e della probabilit? di successo riproduttivo. Quasi tutti i tabdorati sono tenuti lontani dall’occhio pubblico in centri di fauna selvatica appartati. La speranza ? che un giorno si rigenerino abbastanza da essere pi? ampiamente distribuiti o, forse, anche ri-rilasciati in libert?.
L’allevamento ? spesso una sfida, tuttavia, in parte a causa delle basi genetiche del modello di colore. L’accoppiamento di due tabbie dorati non garantisce una prole di colore dorato. Le probabilit? sono migliori con portatori genici noti, ma resta il fatto che la stragrande maggioranza delle tigri nate porta la colorazione dominante.