Il termine gergale “Zio Tom” è usato nella comunità afroamericana o nera per descrivere qualcuno che è percepito come eccessivamente ingraziante nelle interazioni con i bianchi. Il termine intende implicare che la persona è sottomessa ed eccessivamente deferente, comportandosi come qualcuno di una classe o uno stato sociale inferiore piuttosto che trattare i bianchi da pari a pari. Di solito, questo termine è usato come insulto.
Le origini di questo termine gergale si trovano in un romanzo anti-schiavitù del 1852, La capanna dello zio Tom, scritto da Harriet Beecher Stowe. In effetti, il personaggio del titolo del libro è tutt’altro che sottomesso e accomodante, non avendo paura di difendere se stesso e i suoi valori. Apparentemente Stowe ha scritto il suo personaggio con l’intento di trasformarlo in un modello, ma nel tempo la sua rappresentazione è stata distorta sul palco e sullo schermo, fino a quando l’identità originale del personaggio è stata messa in ombra da uno stereotipato uomo di colore che desidera compiacere “maestro” bianco.
Il termine sembra essere entrato nell’uso comune negli anni ‘1960 e ‘1970, quando il crescente movimento per i diritti civili ha portato molti afroamericani a difendere i propri diritti in modo assertivo. I membri del movimento sono stati incoraggiati a parlare e a rifiutarsi di lasciarsi intimidire da persone con la pelle bianca. Atti di disobbedienza civile, come sedersi ai banchi del pranzo “solo bianchi”, sono stati commessi con l’obiettivo di portare i diritti civili in primo piano e promuovere l’uguaglianza, e molte di queste misure hanno avuto successo.
Le persone che avevano paura di partecipare al movimento per i diritti civili iniziarono ad essere accusate di essere zio Tom, con i critici che affermavano che stavano abbattendo tutti gli afroamericani comportandosi in modo servile nei confronti della comunità bianca e collaborando con i bianchi. Il termine iniziò anche ad essere usato come epiteto peggiorativo per le persone che sceglievano percorsi tradizionali, come le carriere accademiche, anche quando questi individui lavoravano duramente per cambiare il sistema dall’interno. Chiunque fosse complice di qualche aspetto della cultura bianca potrebbe essere criticato, dalle persone che hanno rispettato le politiche segregazioniste ai giovani professionisti neri.
Come regola generale, questo termine è considerato molto offensivo ed è utilizzato principalmente all’interno della comunità afroamericana. Per qualcuno al di fuori di questa comunità usare il termine, come fece Ralph Nader nel 2008 riferendosi all’allora senatore Barack Obama, sarebbe una grave violazione dell’etichetta. All’interno della comunità, l’uso di “Uncle Tom” come epiteto varia considerevolmente, riflettendo la diversità della cultura e della lingua afroamericana negli Stati Uniti.