La terra che è instabile, non coltivata e lasciata in gran parte sola è spesso definita “natura selvaggia”. Molte persone attribuiscono valore spirituale, economico o scientifico a queste aree e molte nazioni si sono impegnate in campagne per mantenere naturale una parte dei loro paesaggi. L’esatta natura del deserto è un argomento di dibattito, anche tra gli scienziati, e questo dibattito è spesso complicato dalla sua romanticizzazione in molte culture.
La parola deriva dall’antica parola inglese selvaggia o selvaggia e risale al 1200 circa. Molte persone pensano alla natura selvaggia come a un territorio selvaggio e selvaggio, come una foresta primordiale. Altri vedono questi luoghi come un deserto desolato, come il deserto. La verità probabilmente sta nel mezzo; la natura selvaggia è certamente tutt’altro che desolata, in quanto ospita molte specie animali e vegetali, insieme a complesse ecologie e interazioni.
In effetti, molte presunte aree viste come aree selvagge erano in realtà plasmate da migliaia di anni di esistenza umana e animale. Molte foreste, ad esempio, hanno percorsi e sentieri stabiliti da animali nativi, ma possono anche avere radure create dai primi esseri umani o piante che sono state importate da varie specie per soddisfare le esigenze alimentari. Lungi dall’essere incolti, queste aree sono in realtà pesantemente gestite dagli animali che lo chiamano casa, sebbene non possano essere coltivate nel senso umano tradizionale.
Il più delle volte anche una zona selvaggia è disabitata, sebbene gli insediamenti umani permanenti in tali aree stiano diventando sempre più comuni. Molti animali condividono lo spazio tra loro e le aree selvagge sono vive di uccelli, pesci, rettili, mammiferi e organismi unicellulari. Molti di questi animali hanno strutture sociali complesse e le relazioni interspecie possono anche essere piuttosto complicate. In un certo senso, le terre selvagge sono enormi società che competono con le città umane in termini di organizzazione e struttura.
Gli umani hanno creato un’immagine romantica del deserto basata sulla solitudine e sulla contemplazione. Molti umani cercano queste aree perché hanno la sensazione che le avvicini alla natura. Altri sono incuriositi dalle interazioni degli animali che vivono lì, o sono affascinati dalla mitologia che circonda queste aree. Molti miti, ad esempio, parlano di perdersi in un deserto metaforico e questo tipo di area è spesso associata all’ignoto.
Nel 20 ° secolo, molti umani iniziarono a riconoscere la necessità di preservare spazi e luoghi naturali che avevano subito un intervento umano minimo. Sorsero numerose società di conservazione delle terre selvagge e la tendenza alla creazione di parchi e riserve divenne più diffusa.