Gli studi psicologici collegano l’autolesionismo e la dipendenza, rivelando che coloro che praticano l’autolesionismo possono diventare dipendenti dai neurotrasmettitori naturali prodotti nel cervello chiamati endorfine. Le endorfine vengono create e rilasciate ogni volta che qualcuno si autolesiona tagliandosi, lividi, mordendo o qualche altro atto fisicamente autolesivo, come strapparsi i capelli. Questi neurotrasmettitori attivano i recettori degli oppiacei situati nel cervello, facendo sì che quei recettori producano sensazioni intensificate di piacere, benessere e intorpidimento al dolore. Gli psichiatri affermano che questo sballo naturale non è dissimile da quello prodotto dai narcotici, come la cocaina, l’oppio e la metanfetamina, che scatenano anche le dipendenze. Dopo alcuni episodi di autolesionismo, gli studi suggeriscono che è possibile che una persona diventi dipendente dall’euforia risultante e potente.
Il desiderio di far fronte e sopravvivere a un dolore emotivo travolgente è spesso il richiamo dell’autolesionismo e della dipendenza in altre forme, che si tratti di droghe o alcol. Le persone suscettibili alla dipendenza dall’autolesionismo possono includere persone che soffrono di depressione, ansia e disturbo bipolare. I medici distinguono tra autolesionismo ricreativo e dipendenza dall’autolesionismo, spiegando che alcuni adolescenti possono sperimentare l’autolesionismo come passatempo audace. Un dipendente dall’autolesionismo, tuttavia, è uno che diventa compulsivamente fissato sull’esecuzione di automutilazione e autolesionismo o diventa totalmente dipendente dall’autolesionismo per funzionare e gestire i sentimenti quotidiani.
Nascondere le tendenze all’autolesionismo e alla dipendenza è tipico, dicono i medici, rendendo difficile la diagnosi e il trattamento. Coloro che sospettano che una persona cara possa essere dipendente dall’autolesionismo possono scegliere di controllare non solo i polsi, che sono comunemente feriti, ma anche lo stomaco, le gambe, le caviglie e l’area interna della coscia. Alcuni autolesionisti prendono di mira anche i genitali. Oltre alle lesioni fresche o guarite, un altro segno di dipendenza da autolesionismo è l’accumulo di strumenti necessari per ferire. Mentre le lamette da barba sono le più tipiche, gli studi mostrano che le vittime potrebbero usare pezzi di vetro, aghi e rocce raccolti con bordi acuti; anche le gomme da cancellare vengono spesso raccolte dai tossicodipendenti e utilizzate per creare ustioni sulla pelle.
Alcuni psichiatri riferiscono che l’autolesionismo e la dipendenza da droghe o alcol possono essere correlati; le persone che hanno una storia di dipendenza chimica potrebbero essere più suscettibili alla dipendenza dalla scarica di endorfine causata dall’autolesionismo. In effetti, alcuni individui potrebbero sostituire i narcotici con autolesionisti quando tentano di disintossicarsi o porre fine alla tossicodipendenza. Non solo la pratica dell’autolesionismo potrebbe essere una dipendenza fisica dalle endorfine chimiche, ma potrebbe anche essere una dipendenza psicologica al danno come un modo per avere il controllo sulle emozioni in un ambiente in cui molto può sembrare fuori dal controllo della vittima. Il trattamento per la dipendenza dall’autolesionismo comprende prescrizioni di antidepressivi, terapia di gruppo o individuale e vari programmi di recupero in 12 fasi.