Qual è la relazione tra spesa aggregata e domanda aggregata?

La spesa aggregata e la domanda aggregata sono concetti macroeconomici che stimano due varianti dello stesso valore: il reddito nazionale. Nella sotto specialità considerata contabilità nazionale del reddito, il valore di mercato di tutti i prodotti e servizi viene sommato per stimare il reddito nazionale lordo, la ricchezza aggregata prodotta dal paese. Sia la spesa aggregata che la domanda aggregata considerano il consumo, gli investimenti, le spese statali e le entrate nette da fattori esteri come componenti di base della domanda economica. Quando l’economia è in equilibrio, i livelli di spesa per consumi, investimenti, spese pubbliche e entrate nette per fattori dall’estero equivalgono alla domanda effettiva totale e, quindi, al valore di tutti i beni e servizi forniti dall’economia.

Per quanto siano imperfetti modelli quantitativi, la spesa aggregata e la domanda aggregata sono vitali per i responsabili politici e i pianificatori aziendali. I decisori devono agire non tanto sul valore stimato dell’economia, ma sulla direzione che sta prendendo. Quattro anni dopo la recessione iniziata a metà del 2007, ad esempio, i politici di entrambe le sponde dell’Atlantico erano preoccupati per il PIL che sembrava indebolirsi nella primavera e nell’estate del 2011. Sembrava che le economie delle principali nazioni industrializzate fossero in procinto di scivolare in un’altra recessione prima che le loro popolazioni avessero persino avuto un ritorno a una solida crescita economica.

La funzione di domanda aggregata è, ad eccezione della spesa pubblica, sensibile al livello generale dei prezzi o all’inflazione. Gli esborsi governativi sono l’eccezione alla regola perché i bilanci fiscali aumentano di solito indipendentemente dal costo dei beni e servizi. I bilanci sono generalmente fortemente influenzati da obiettivi politici e sociali. D’altro canto, i consumatori, gli investitori e coloro che operano nel commercio estero sono in grado di acquistare di meno quando l’inflazione aumenta. Quindi, il modello di domanda aggregata è la classica curva inclinata verso il basso tra domanda e prezzo.

A parità di altre condizioni, la linea di domanda si sposta verso il basso in risposta al prezzo unitario. Quando il livello generale dei prezzi aumenta, inoltre, la curva della domanda aggregata si sposta verso sinistra. L’inflazione riduce il volume di beni e servizi oggetto di transazioni. La stessa cosa accade per le spese aggregate perché i suoi componenti sono quasi simili. La differenza fondamentale è che il lato della spesa aggregata della contabilità nazionale delle entrate suddivide gli investimenti pianificati e non pianificati.

Laddove la domanda aggregata è sensibile ai prezzi, la spesa aggregata risponde ai redditi attuali e previsti. La spesa aggregata e la domanda aggregata differiscono pertanto per il fatto che la spesa aggregata è conforme al modello classico di spesa per entrate inclinato verso l’alto. Da qualche parte sulla linea di tendenza, la spesa aggregata si interseca con il PIL reale al punto di equilibrio tra le crescenti aspettative dei consumatori, il reddito netto delle esportazioni stabilizzato e gli inventari dei produttori adeguati ai tassi di acquisto. Sapendo dove stanno andando i redditi, il modello di spesa aggregata può quindi essere impiegato per prevedere la direzione in cui il PIL si sta muovendo nel prossimo trimestre o anno.