Qual è la struttura di un sonetto?

Un sonetto è un poema di quattordici versi in pentametro giambico con una volta, o svolta tematica. La struttura specifica di un sonetto varia a seconda del suo stile, che può includere, tra gli altri, petrarchesco, shakespeariano o spenseriano. Molti sonetti fanno parte di una sequenza di sonetti, o serie di sonetti sullo stesso tema.
Il pentametro giambico è un ritmo di cinque piedi per linea. Ogni piede ha una sillaba non accentata seguita da una sillaba accentata, per un totale di dieci sillabe per riga. Sebbene la struttura di base di un sonetto sia sempre il pentametro giambico, la maggior parte dei poeti varia leggermente il metro per aggiungere interesse ed enfatizzare alcune parole.

La volta, o svolta, è la conclusione del poema. I sonetti attirano il lettore all’inizio con una domanda, un problema o una semplice osservazione da considerare. Una volta può rispondere alla domanda, risolvere il problema o presentare una nuova idea. A volte, la volta in un sonetto è segnalata con un trattino o la parola “ancora”.

I sonetti petrarcheschi, a volte chiamati sonetti italiani, sono modellati sui sonetti di Francesco Petrarca, un umanista italiano del XIV secolo. Questo tipo di sonetto è costituito da un’ottava e un sestetto, tipicamente con uno schema di rime di ABBAABBA CDECDE. Generalmente la volta in un sonetto petrarchesco ricorre nella prima riga del sestetto, quando la rima cambia.

I sonetti shakespeariani prendono il nome dal poeta e drammaturgo inglese della fine del XVI secolo William Shakespeare. Conosciuti anche come sonetti elisabettiani, sono composti da tre quartine e un distico, tradizionalmente con uno schema di rime di ABAB CDCD EFEF GG. Una quartina contiene quattro versi di poesia, di solito con rime alternate. Un distico, d’altra parte, contiene due versi della stessa lunghezza che terminano entrambi con parole che fanno rima. Sebbene la volta possa verificarsi ovunque in un sonetto shakespeariano, è tipicamente all’inizio dell’ultimo distico.

Alcuni sonetti non sono né petrarchesi né shakespeariani. Il poeta del sedicesimo secolo Edmund Spenser scrisse sonetti con uno schema di rime di ABAB BCBC CDCD EE, ora chiamato il sonetto spenseriano in suo onore. La struttura di un sonetto può fare affidamento su altri schemi di rime o anche su versi sciolti, come nelle poesie di John Milton e Robert Lowell.

Il posizionamento in una sequenza di sonetto rende la struttura di un sonetto più grande del sonetto stesso. Qualsiasi gruppo di sonetti con un tema, come Il Canzoniere di Petrarca, è noto come sequenza di sonetti. Una corona è una specifica sequenza di sonetti in cui l’ultimo verso di un sonetto è il primo verso del successivo e l’ultimo verso dell’ultimo poema è il primo verso del primo poema. Ancora più complicato è il sonetto redoublé, che contiene quattordici sonetti a forma di corona, e un quindicesimo sonetto composto semplicemente dalle linee condivise della corona.