Nel 1968, il Segretario di Stato americano, Robert McNamara, commissionò uno studio che analizzava il coinvolgimento degli Stati Uniti in nazioni del sud-est asiatico come Vietnam e Laos. Il risultante documento di 7,000 pagine in seguito divenne noto come “Pentagon Papers” quando fu trapelato al New York Times nel 1971. Il rilascio di questi documenti ai media americani segnò un importante cambiamento nell’opinione americana sul coinvolgimento degli Stati Uniti in numerosi conflitti del sud-est asiatico e le conseguenti sfide legali hanno creato diversi precedenti.
I Pentagon Papers esaminavano la politica e la pianificazione interna degli Stati Uniti nel sud-est asiatico dalla fine della seconda guerra mondiale al 1968. I documenti furono pubblicati internamente nel 1969 e consistevano in un vasto assortimento di documenti originali, accompagnati da migliaia di pagine di analisi scritte da funzionari del Dipartimento di Stato. I documenti contenevano una grande quantità di informazioni che non erano state rilasciate al pubblico americano, comprese rivelazioni secondo cui gli Stati Uniti erano stati coinvolti più profondamente nel sud-est asiatico di quanto la maggior parte dei cittadini pensasse.
Un ex funzionario del Dipartimento di Stato, Daniel Ellsberg, ha fatto trapelare i documenti a Neil Sheehan del New York Times. Il giornale iniziò immediatamente a pubblicare estratti dei Pentagon Papers, insieme ad articoli analitici. Quando il presidente Nixon ha appreso della pubblicazione, ha chiesto un’ingiunzione per impedire al Times di stampare i giornali. Fu concessa un’ingiunzione temporanea, ma anche il Washington Post raccolse la storia e iniziò a pubblicare estratti supplementari. Alla fine, il caso è finito alla Corte Suprema e l’ingiunzione è stata annullata, confermando il diritto alla libertà di parola dei giornalisti e dei giornali coinvolti.
Molti storici indicano i Pentagon Papers come un momento spartiacque nella storia americana. Il sostegno alla guerra del Vietnam era già ampiamente diminuito tra la popolazione americana, ma le rivelazioni sui giornali hanno suscitato una grande rabbia e reazione. Insieme allo scandalo Watergate, ebbero anche un forte impatto sulla direzione dell’amministrazione Nixon.
Anche la pubblicazione dei documenti top secret sui principali giornali degli Stati Uniti ha finito per portare a maggiori tutele per i giornalisti. La decisione della Corte Suprema che afferma il diritto alla pubblicazione è stata successivamente utilizzata come giustificazione per casi simili. Tuttavia, i giornalisti esprimono ancora preoccupazione per la pubblicazione di materiale che potrebbe avere un impatto sulla sicurezza nazionale, indicando le accuse di tradimento mosse dalla Casa Bianca contro gli editori dei Pentagon Papers. Molti giornalisti continuano a lottare per maggiori diritti e tutele ai sensi della legge, utilizzando i Pentagon Papers come un eccellente esempio dell’importanza di questi diritti.