Quali fattori influenzano le cellule progenitrici circolanti?

Le cellule progenitrici circolanti sono un tipo speciale di cellula che può viaggiare attraverso il corpo e differenziarsi in molti tipi di tessuto. Esistono molti fattori chimici che possono influenzare la migrazione e lo sviluppo delle cellule progenitrici circolanti. Le cellule progenitrici neurali, ad esempio, possono svilupparsi in neuroni (sostanza grigia) o cellule gliali (sostanza bianca) in presenza di alcuni fattori di crescita presenti nel cervello. Le cellule progenitrici hanno recettori per questi fattori che aiutano le cellule a identificare quando e dove sono maggiormente necessarie.

I progenitori neurali sono influenzati dalle stesse molecole che aiutano altri tipi di tessuto a crescere e differenziarsi. Queste molecole includono fattori di crescita che si verificano naturalmente nello sviluppo fetale. Mettere le cellule progenitrici neurali vicino a fattori come il fattore di crescita epidermica e il fattore di crescita dei fibroblasti-2 fa sì che si moltiplichino rapidamente.

Quando i fattori di crescita vengono rimossi, le cellule progenitrici iniziano a differenziarsi sia nei neuroni che nelle cellule gliali. Altri fattori di crescita possono incoraggiare le cellule progenitrici circolanti a diventare muscoli, ossa o altri tipi di tessuto. Questo sistema consente al corpo di controllare attentamente il numero di cellule disponibili per il recupero delle lesioni e la crescita dei tessuti. Quando è necessario nuovo tessuto, le cellule rilasciano il fattore di crescita appropriato per attirare le cellule progenitrici.

Un peptide chiamato sostanza P è un altro fattore che attira le cellule progenitrici circolanti. La sostanza P normalmente provoca un aumento delle cellule progenitrici neurali in seguito all’esposizione. La ricerca ha scoperto che quando il cervello è ferito, le cellule vicino all’area lesa rilasciano la sostanza P per attirare più cellule progenitrici.

Queste cellule progenitrici si sono sviluppate in cellule gliali che hanno contribuito a riparare i danni alla zona lesa. Le cellule gliali hanno anche rafforzato le connessioni tra i neuroni, consentendo ai neuroni di continuare a inviare segnali. La sostanza P, quindi, attira le cellule progenitrici per aiutare a prevenire la morte dei tessuti feriti ed è un metodo che il cervello usa per recuperare dal trauma.

A seguito di una lesione, il corpo ha bisogno di un modo per attirare le cellule progenitrici nel sito della lesione. Le cellule progenitrici vengono create nel midollo osseo, ma viaggiano attraverso il flusso sanguigno solo quando segnalato. Questa segnalazione viene spesso eseguita da sostanze chimiche chiamate citochine, come il fattore 1 derivato dallo stroma (SDF-1).

Le cellule nel sito della lesione rilasciano SDF-1 e dirigono le cellule progenitrici nel flusso sanguigno. Le cellule progenitrici circolanti cercano concentrazioni più elevate di SDF-1, conducendole al sito della lesione. Una volta lì, altri fattori di crescita dicono alle cellule progenitrici quali tipi di tessuto sono necessari e i progenitori si differenziano in modo appropriato.