La relazione tra disturbi alimentari e problemi psicologici è duplice, in quanto le abitudini alimentari irregolari possono causare problemi mentali così come i traumi mentali possono a loro volta causare i disturbi alimentari di un individuo. Gli effetti psicologici dei disturbi alimentari sono ampi e complessi. Alcuni dei molti effetti psicologici dei disturbi alimentari sono l’immagine e la percezione di sé distorte, la diminuzione dell’autostima, la depressione e l’ansia.
Le cause esatte dei disturbi alimentari non sono completamente comprese. La grande attenzione nel campo della ricerca psicologica ha permesso ai professionisti di stabilire una serie di suggerimenti teorici relativi al motivo per cui esiste tale comportamento. Le tre forme più comuni di disturbi alimentari sono la bulimia nervosa, l’anoressia nervosa e le abbuffate.
Gli effetti psicologici dei disturbi alimentari sono stati classificati utilizzando il sistema degli assi dell’American Psychiatric Association. Il primo asse delinea una serie di cause ed effetti dei disturbi alimentari e include problemi psicologici come depressione, abuso di sostanze e disturbo ossessivo compulsivo. Il secondo asse di solito descrive i disturbi di personalità che possono essere presenti a causa di disturbi alimentari, come il disturbo borderline di personalità, il disturbo narcisistico di personalità o il disturbo evitante di personalità.
La bulimia nervosa è l’atto di liberarsi delle calorie consumate, generalmente eseguito subito dopo aver mangiato. Un esempio potrebbe essere il vomito autoindotto dopo aver mangiato un pasto abbondante. Questa malattia è generalmente presente tra coloro che cercano di controllare il peso e può causare problemi psicologici e fisici. L’anoressia nervosa è una paura ossessiva di ingrassare, con conseguente difficoltà a mantenere un peso corporeo sano. Uno degli effetti psicologici dei disturbi alimentari come questi è un’immagine distorta di sé.
Il terzo dei tre disturbi più comuni menzionati è il binge eating. Ciò comporta episodi di consumo insolitamente estremi, spesso associati a periodi di apporto calorico minimo. Circa il 3.5% delle femmine e il 2% dei maschi negli Stati Uniti soffrono di questo disturbo prevalente, aggiungendosi ai 5-10 milioni a livello nazionale che si stima soffrano di una sorta di disturbo alimentare. L’ampia gamma di stime è dovuta alla natura sensibile di tali malattie, che può risultare in una sottostima.
La relazione tra abitudini alimentari irregolari e problemi psicologici è molto forte ma complessa, motivo per cui chiunque soffra di una tale malattia ha bisogno di cercare aiuto per superare questo ostacolo che cambia la vita. I professionisti da consultare sono psicologi, medici, psichiatri, consulenti e nutrizionisti. Possono spesso lavorare in coalizione per trattare i molti fattori che contribuiscono alle abitudini distruttive.