Rubare il cibo è sempre un crimine?

Nel 2011, Roman Ostriakov ha acquistato un sacchetto di grissini da un supermercato a Genova, in Italia, ma è stato fermato prima che potesse andarsene. Il giovane senzatetto non aveva pagato una piccola salsiccia e due pezzi di formaggio, per un totale di 4.07 euro ($ 4.50 USD), che aveva nascosto in tasca. Cinque anni dopo, dopo una serie di ricorsi, la Corte Suprema di Cassazione italiana stabilì che Ostriakov aveva preso il cibo “a fronte dell’immediato ed essenziale bisogno di nutrimento”, e quindi l’atto non costituiva reato.

Legge, ordine e compassione:

In tempi di difficoltà economiche, la sentenza della corte “ricorda a tutti che in un paese civile nemmeno il peggiore degli uomini dovrebbe morire di fame”, ha affermato un editoriale del quotidiano La Stampa.
La Corte Suprema di Cassazione italiana esamina solo l’applicazione della legge e non i fatti di un caso particolare.
Il caso è stato paragonato alla storia di Jean Valjean in Les Misérables, poiché il protagonista del romanzo è stato condannato a una lunga pena detentiva per aver rubato il pane per sfamare la sua famiglia affamata.