Nelle credenze spirituali dell’induismo, sette centri energetici nel corpo collegano gli individui al regno spirituale, noto come chakra. Il settimo chakra di questi è il Sahasrara, o chakra della corona, che è il centro del pensiero e della coscienza. Questo è il chakra più elevato e, nella tradizione indù, governa le questioni del karma, della vita e della morte e la connessione con il concetto indù di Dio. In effetti, si crede che all’interno del settimo chakra ci sia una porta verso Dio, conosciuta come brahmarandhra.
I chakra sono considerati vortici energetici, o ruote di energia, che collegano il corpo fisico dell’individuo attraverso la sua aura di energia a un corpo eterico o spirituale. Il sesto e il settimo chakra differiscono entrambi notevolmente, tuttavia, nel modo in cui lo rappresentano rispetto ai primi cinque. I primi cinque chakra rispecchiano la tradizione buddista e servono come controparti ai cinque sensi rappresentando Terra, Acqua, Fuoco, Aria e Suono, o Etere, il mezzo del mondo spirituale stesso. Il sesto chakra, noto come Ajna, o Terzo Occhio, è la connessione con i regni spirituali superiori e inferiori, una sorta di ponte intuitivo tra il fisico e il soprannaturale che può manifestarsi con abilità come la vista divina.
Secondo gli antichi mistici dell’induismo, il settimo chakra rappresenta il corpo dell’anima stesso e governa 1,008 aspetti unici della propria anima. Questi aspetti dell’anima prendono la forma di pura luce bianca e risplendono attraverso l’aura dorata del corpo naturale. Il settimo chakra rappresenta quindi il puro spirito, non gravato da limitazioni fisiche, ed è l’essenza di ciò che sopravvive dopo la morte. Si ritiene che, durante la propria vita fisica, si verifichi una progressione o un’apertura naturale ai chakra, e un individuo può essere consapevole solo di due o tre chakra per la maggior parte della propria vita, con tale consapevolezza che stabilisce uno schema per come si vive. La tradizione afferma anche che all’età di 42-49 anni, tutti coloro che non l’hanno già fatto si apriranno naturalmente alla consapevolezza del settimo chakra.
Più che semplici vortici energetici o connessioni con un regno ultraterreno, i chakra hanno profonde implicazioni nella filosofia indù. Rappresentano anche l’evoluzione di un individuo e dell’umanità nel suo insieme, dagli istinti di base a uno stato di pura e disinteressata immortalità. Ogni chakra è designato con un colore e un simbolo, e il settimo è spesso considerato un disco vorticoso multicolore o viola che rappresenta un fiore di loto di 1,000 petali. Questo è il simbolo indù della pura coscienza e saggezza, al di là delle distinzioni umane, come il genere e le limitazioni fisiche del tempo e dello spazio.