La finestra di Johari è uno strumento utilizzato per aiutare le persone a comprendere le discrepanze tra ciò che vedono di se stessi e come li vedono gli altri. Può anche aiutare i soggetti a esplorare le proprie capacità di autoespressione e comunicazione. Le organizzazioni di auto-aiuto possono facilitare gli esercizi utilizzando una finestra Johari per i loro membri, ed è anche utilizzata negli ambienti aziendali come parte dei workshop per costruire abilità di comunicazione di gruppo e connessioni tra i membri del personale. Il concetto originale è stato sviluppato negli anni ‘1950, basandosi sul Myers-Briggs Type Indicator® e sul lavoro del noto psicologo Carl Jung.
Esistono diversi modi per impostare una finestra di Johari. Un’opzione è chiedere a un partecipante di scegliere un determinato numero di termini da un elenco di aggettivi che la persona ritiene siano autodescrittivi. Agli altri partecipanti viene chiesto di scegliere lo stesso numero di aggettivi, cercando termini che secondo loro descrivano la persona da valutare. Questi vengono combinati per fornire informazioni su come le persone vedono se stesse e come vengono percepite dagli altri.
Possono essere tracciati su una griglia che assomiglia a una finestra a quattro riquadri. Un riquadro rappresenta gli aggettivi scelti dal partecipante e da altri, mentre un altro evidenzia gli aggettivi che le persone associano a se stessi, ma altri no. Ad esempio, qualcuno potrebbe sentirsi nervoso, ma altri potrebbero non identificare questo tratto. Un altro elenca aggettivi scelti da altri che un partecipante non vede. Il quarto riquadro rappresenta tratti invisibili che non sono visibili al partecipante o ad altri.
Oltre a utilizzare un elenco preimpostato, alle persone può anche essere chiesto di generare aggettivi e descrittori da soli come parte di un esercizio. Questo tipo di finestra Johari può consentire alle persone di creare un elenco più ampio di opzioni che possono descrivere in modo più accurato se stessi e gli altri. Nel corso dell’esercizio, le persone sollecitano un feedback chiedendo alle persone di descriverli onestamente e di fornirli con le proprie valutazioni degli altri partecipanti.
Come esercizio di apprendimento, la finestra di Johari può aiutare le persone a identificare le aree in cui potrebbero aver bisogno di migliorare. Un capo, ad esempio, potrebbe notare che molti partecipanti usano aggettivi come “abrasivo” o “freddo”, indicando che potrebbero essere necessarie alcune modifiche allo stile di comunicazione. Al contrario, qualcuno con bassa autostima potrebbe scoprire che gli altri partecipanti usano aggettivi positivi, indicando una percezione generalmente amichevole e positiva, che può aiutare a combattere sentimenti di inutilità o inadeguatezza. Il processo facilita anche una comunicazione chiara tra i partecipanti, che può essere portata nel mondo esterno per aiutarli a esprimersi nelle interazioni interpersonali.