Cos’è la sindrome di Peter Pan?

Il termine “sindrome di Peter Pan” è talvolta usato in modo informale per descrivere persone socialmente immature. La sindrome di Peter Pan non è una diagnosi riconosciuta dal punto di vista medico e le discussioni su di essa sono viste principalmente nel regno della psicologia pop, sebbene i problemi di socializzazione siano certamente un problema molto reale in tutto il mondo e probabilmente potrebbero essere esaminati più da vicino. A Dan Kiley viene solitamente attribuito il merito di aver coniato il termine nel suo libro del 1983 con lo stesso nome, e Kiley ha successivamente esplorato la questione anche in altri testi.

Peter Pan è un personaggio immaginario creato dall’autore JM Barrie nei primi anni del 1900. È un ragazzo che non vuole mai crescere, volando verso l’Isola che non c’è e intraprendendo una serie di avventure, e ha catturato l’immaginazione di molte generazioni successive, apparendo in numerosi libri e spettacoli come opere teatrali.

Kiley ha teorizzato che alcuni individui maturano fisicamente fino all’età adulta, ma conservano le menti dei bambini. Hanno difficoltà nelle situazioni sociali e spesso si comportano con estrema immaturità, rifiutandosi di assumersi responsabilità adulte, impegnandosi in comportamenti infantili ed estremi emotivi e sperimentando scoppi di rabbia e altre emozioni. Kiley ha coniato il termine “sindrome di Peter Pan” per descriverlo, sostenendo che la sindrome è stata osservata principalmente negli uomini.

L’idea che alcune persone si rifiutino di crescere non è affatto nuova. Jung ha scritto ampiamente sul puer aeternus o “eterno ragazzo” nelle sue opere, per esempio. Le persone con la sindrome di Peter Pan soffrono in situazioni sociali perché non sono in grado di elaborare mentalmente i problemi degli adulti e le loro risposte agli eventi della loro vita sono infantili. La sindrome deriva probabilmente da problemi di socializzazione che si verificano durante l’infanzia, con i bambini che non hanno la possibilità di crescere, e alcuni psicologi hanno teorizzato che la genitorialità iperprotettiva possa svolgere un ruolo importante nell’emergere della sindrome di Peter Pan.

Poiché la sindrome di Peter Pan non è un problema psicologico riconosciuto, non esiste un trattamento stabilito. Tuttavia, le persone emotivamente immature possono beneficiare dei servizi di uno psicologo, che potrebbe essere in grado di utilizzare modifiche comportamentali, terapia del linguaggio e altre tecniche per incoraggiare il paziente a crescere. Come per molti problemi psicologici, il trattamento è più efficace quando il paziente lo cerca attivamente e desidera modificare il proprio comportamento, poiché ciò significa che il paziente è disposto a impegnarsi per far funzionare il trattamento.