La gestione del rischio valutario è un insieme di strategie e procedure utilizzate per ridurre al minimo l’esposizione alle perdite associate alle variazioni dei tassi di cambio. Uno dei primi passi è ridurre al minimo la dipendenza di un’azienda dai tassi di cambio globali per mantenere la propria solvibilità. Successivamente, la società potrebbe diversificare le diverse valute in cui sono detenuti i suoi investimenti in modo da proteggersi dal rischio sistematico. Infine, una società può utilizzare prodotti finanziari derivati come contratti a termine su valute e swap per coprire qualsiasi rischio non sistematico residuo.
Il rischio di cambio è un rischio di mercato che mette in pericolo direttamente il benessere finanziario delle imprese internazionali. Altrimenti noto come rischio di valuta estera, le perdite si verificano quando i tassi di cambio cambiano e una società è costretta ad acquistare o vendere valuta a condizioni sfavorevoli. Un esempio potrebbe essere la richiesta di un prestito in valuta estera per sviluppare un nuovo mercato. Se la valuta estera diventa più forte, la società madre potrebbe dover spendere più valuta locale per estinguere il debito del previsto.
È fondamentale nella gestione del rischio di cambio ridurre al minimo le discrepanze tra le valute delle attività e delle passività. Si può essere tentati di cercare prestiti in paesi con tassi di interesse bassi e investire in paesi con tassi di interesse elevati, soprattutto se i tassi di cambio sono attualmente favorevoli. A meno che un’azienda non abbia una presenza globale a sostegno di questa speculazione, tuttavia, è pericoloso farlo e potrebbe esporre inutilmente l’azienda al rischio di tasso di interesse.
Un altro rischio valutario comune che deve essere gestito è il rischio di inflazione. Se una società detiene investimenti in una valuta estera e dipende dal flusso di cassa generato da questi investimenti, la solidità finanziaria della società sarebbe ostacolata se la valuta estera avesse improvvisamente un valore inferiore. Un modo efficace per evitare questa situazione è investire in una varietà di economie che hanno tassi di cambio fluttuanti, diversificando così il rischio. Un altro approccio alla gestione del rischio di cambio potrebbe consistere nell’investire in economie con valute ancorate alla valuta della società madre. Ciò consentirebbe a entrambe le valute di fluttuare insieme.
Se il rischio di cambio non può essere minimizzato attraverso l’elusione o la diversificazione, sono disponibili numerosi prodotti derivati per la gestione del rischio di cambio. Sia gli swap di valuta che i forward possono essere utilizzati per bloccare i tassi di cambio correnti al fine di coprire il rischio a breve e lungo termine. In combinazione con le opzioni call e put, i prodotti possono essere personalizzati per adattarsi alla strategia valutaria di qualsiasi azienda. Come con altri prodotti derivati, quelli utilizzati per ridurre al minimo il rischio di cambio possono essere molto costosi ed elaborati.
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