Quali sono le diverse teorie sul ciclo economico?

Le diverse teorie del ciclo economico si concentrano sulla causa delle fluttuazioni dell’attività macroeconomica. Secondo la teoria keynesiana, i cambiamenti nel ciclo economico sono dovuti a eventi normali, come un drastico cambiamento nella spesa dei consumatori. La nuova teoria classica, d’altra parte, afferma che i cambiamenti nei cicli economici non derivano sempre da una variazione dei tassi di interesse, ma piuttosto da un cambiamento nella produzione di un’economia e nelle preferenze dei consumatori.

I cicli economici sono generalmente definiti come periodi di crescita economica o periodi di recessione. La crescita o l’espansione economica è generalmente caratterizzata da un ampio impiego, un valore di mercato complessivamente più elevato dei beni e servizi prodotti dall’economia e una maggiore produttività. Tassi di inflazione più elevati possono essere osservati in periodi di rapida espansione, ma non si verificano necessariamente durante i periodi di crescita.

Le recessioni e le depressioni economiche sono contrassegnate da una diminuzione dei livelli di occupazione. La produttività può diminuire. Il valore di mercato dei beni e servizi dell’economia generalmente diminuisce quando i consumatori tendono a spendere meno. La speculazione sulla perdita di posti di lavoro o su una diminuzione del reddito può stimolare la tendenza a risparmiare di più e prendere in prestito di meno.

Le teorie sul ciclo congiunturale concordano entrambe sul fatto che ci siano picchi e depressioni durante la durata di un ciclo. Indicatori macroeconomici come il tasso di disoccupazione, l’indice del costo del lavoro, la capacità di produzione, i prezzi delle materie prime e le variazioni delle scorte e della produttività dei lavoratori possono essere utilizzati per determinare in quale fase del ciclo si trova un’economia. Questi indicatori sono usati per prevedere dove la macroeconomia è prossima e per aiutare a identificare le tendenze. L’indice del costo del lavoro viene utilizzato per determinare se i prezzi al consumo aumenteranno; la capacità produttiva rivela se l’aumento della domanda porterà all’inflazione; e i prezzi delle materie prime possono riflettere l’inflazione nelle materie prime. I livelli di inventario mostrano una crescita della domanda, mentre la produttività dei lavoratori mostra se i costi per produrre beni e servizi stanno diminuendo.

I due principali tipi di teorie sul ciclo economico sono i modelli di pensiero keynesiano e della Nuova classica. La teoria keynesiana afferma che i cicli economici possono essere causati da politiche governative come l’aumento o la riduzione dell’offerta di moneta attraverso una variazione dei tassi di interesse. Essendo una delle teorie del ciclo economico, differisce nettamente dal pensiero della Nuova Classica in quanto vi è spazio per la flessibilità in un ambiente economico. Secondo la teoria keynesiana, le fluttuazioni dei cicli economici si verificano a causa di un parametro inflessibile come i prezzi al consumo, che porta quindi a un drastico cambiamento nella produzione economica.

La seconda delle due teorie del ciclo economico, il pensiero della Nuova Classica afferma che i parametri economici non portano sempre a un cambiamento nei beni e servizi prodotti da un’economia. Solo perché i prezzi al consumo aumentano, ciò non significa che il consumo diminuirà. I cambiamenti della domanda non influenzano direttamente la produzione, ma un cambiamento nei tipi di beni e servizi che i consumatori desiderano acquistare.