La percezione soggettiva è il modo in cui un individuo vede il mondo fisico in base al funzionamento del proprio cervello e dei propri sistemi sensoriali. Ogni individuo ha un cervello, sistemi sensoriali e strutture cognitive che differiscono da quelli posseduti da tutti gli altri. In quanto tale, non si può affermare in modo conclusivo di sentire o vedere esattamente ciò che gli altri sentono o vedono. Il problema della percezione soggettiva è molto importante in filosofia, scienza del cervello e psicologia, ed è una barriera significativa per stabilire l’obiettività conclusiva delle scoperte scientifiche. La percezione può essere condivisa solo attraverso la comunicazione e non esiste alcuna forma di comunicazione che possa esprimere perfettamente la percezione di una persona a un’altra.
Un esempio comunemente discusso di percezione soggettiva è la questione se ogni persona percepisce o meno il colore allo stesso modo. Molte persone, anche bambini, ad un certo punto si rendono conto che, senza essere nella mente di qualcun altro, non possono sapere se altre persone vedono lo stesso “giallo” che vedono loro. Le onde luminose che raggiungono gli occhi di ogni individuo sono le stesse, ma non si può sapere se gli occhi e il cervello elaborano le onde luminose esattamente allo stesso modo. Le percezioni che due persone diverse hanno del mondo potrebbero avere sottili differenze o potrebbero variare notevolmente. La natura soggettiva della percezione rende impossibile conoscere in modo conclusivo.
Per alcuni, la percezione soggettiva è semplicemente una questione interessante su cui riflettere, ma è estremamente importante per la scienza. Molti esperimenti scientifici si basano su osservazioni e le osservazioni non quantitative sono generalmente radicate nella percezione. Tuttavia, la percezione non fornisce una rappresentazione pura del mondo fisico, poiché l’input sensoriale passa attraverso filtri percettivi, neurologici e cognitivi. Non si può nemmeno sapere con certezza che la visione filtrata del mondo di una persona è la stessa di quella di un’altra persona. Ciò solleva la questione di come la scienza possa pretendere di presentare scoperte oggettive sul mondo quando tali scoperte sono basate sulla percezione soggettiva.
Nel corso della storia, molti filosofi diversi hanno riflettuto e scritto sulla questione della percezione soggettiva. Alcuni sostengono che, sebbene le persone non possano conoscere direttamente il mondo fisico, la percezione umana è sufficiente per consentire una discussione e uno studio ragionevoli del mondo percepito. Altri lo portano all’estremo e affermano che non esiste un mondo esterno oggettivo, o almeno che il mondo esterno è completamente inconoscibile e che tentare di esplorarlo e comprenderlo è del tutto inutile.