L’autostima, come definita dal Coopersmith Self-Esteem Inventory (CSEI), ? una valutazione personale della propria autostima spesso manifestata in atteggiamenti ed espressioni personali riguardo a se stessi. Utilizzato come strumento di misurazione dell’autostima, il CSEI include tipicamente domande che obbligano il tester a scegliere la migliore tra diverse risposte che descrivono se stesso. Le applicazioni dell’inventario includono valutazioni individuali, valutazioni in classe e valutazioni sia prima che dopo per misurare i cambiamenti nell’autostima. In qualit? di eminente ricercatore dell’autostima e dei suoi impatti sui bambini, l’inventario ? stato concettualizzato per la prima volta da Stanley Coopersmith nel 1967. Progettato specificamente per misurare l’autostima nei bambini di et? compresa tra gli 15 e i XNUMX anni, l’inventario ? stato successivamente adattato alle popolazioni adulte e ha ? stato anche trovato per misurare altre caratteristiche importanti oltre all’autostima, specialmente negli adulti.
Nel campo della psicologia, l’autostima ? considerata una componente importante per una buona salute mentale e stabilit?. Legata a una vasta gamma di domini della ricerca psicologica, tale esplorazione dell’autostima viene solitamente esaminata da due diverse prospettive: l’autocostruzione e l’autoprotezione. Molti dei domini trattati includono personalit?, funzionamento cognitivo, ansia, depressione e caratteristiche comportamentali. Naturalmente, da tale enfasi sull’autostima in relazione a molte aree della ricerca psicologica, la necessit? di misurarla con precisione ha portato alla progettazione di molti strumenti per farlo. Ampiamente accettato e considerato affidabile nella psicologia professionale, il Coopersmith Self-Esteem Inventory viene utilizzato abbastanza spesso per tali scopi.
Utilizzando la scala stabilita per la prima volta da Carl Rodgers, il Coopersmith Self-Esteem Inventory ? stato progettato per valutare il proprio atteggiamento generale verso se stesso. Contesti specifici sono la base per comprendere l’atteggiamento del tester, che pu? includere coetanei, interessi, scuola e genitori. Generalmente, la maggior parte delle forme del test avr? 50 domande, chiedendo se un’affermazione ? simile o dissimile alla personalit? del tester. Nella sua forma originale vengono spesso utilizzate due forme del test: il modulo scolastico per i bambini dagli 15 ai 16 anni e il modulo per adulti per quelli dai XNUMX anni in su.
Stanley Coopersmith ha utilizzato il Coopersmith Self-Esteem Inventory come ausilio nella sua ricerca sull’autostima, essendo la sua ricerca la ragione principale per lo sviluppo della valutazione. Successivamente, altri ricercatori concludono che l’autostima ? solo una misura della valutazione, rendendola cos? complessa in natura. Queste aree aggiuntive includono il rilevamento delle bugie, gli indicatori di ansia, la difesa e l’inettitudine sociale, solo per citarne alcune. Le critiche alla valutazione, tuttavia, sottolineano che il test utilizza un approccio self-report e quindi ? suscettibile di risposte socialmente desiderabili, piuttosto che risposte accurate che riflettono le percezioni di s?.