La sovranità popolare è la premessa fondamentale del governo che tutto il potere, in particolare il potere legislativo ed esecutivo, riposa nella volontà del popolo. Il concetto è fondamentale per tutte le persone che affermano di essere autogovernate. Il potere può risiedere nelle persone attraverso uno dei tanti mezzi, come la rappresentanza diretta o la rappresentanza rappresentativa, e il modo in cui ciò avviene può variare da un paese all’altro, ma la premessa di base rimane la stessa.
Le persone regnano sovrane in questa filosofia perché gli individui che compongono il paese hanno il potere ultimo nel decidere chi sono i decisori. Anche coloro che hanno eletto la rappresentanza, alla fine, hanno il potere di assumere o licenziare coloro che ritengono non li rappresentino adeguatamente. Ciò significa che tutto il potere è nelle mani della maggioranza votante.
I sistemi governativi che hanno operato sotto il concetto di sovranità popolare risalgono a molte migliaia di anni. Greci e Romani avevano repubbliche rappresentative che in molti modi riecheggiavano le parti più importanti del movimento. Allo stesso tempo, questi governi hanno anche escluso una parte significativa della popolazione, come donne, schiavi e altri che non erano considerati cittadini con pieni diritti.
Se un paese ha un governo in atto secondo questa filosofia, il governo potrebbe sperimentare grandi e radicali cambiamenti di volta in volta. Può portare a una grande incertezza e alla mancanza di sicurezza del lavoro per almeno alcune fazioni del governo. Allo stesso tempo, coloro che fanno scelte popolari con l’elettorato spesso vengono rieletti più volte. Anche con il rischio di incertezza, la sovranità popolare rimane una forma di governo comune, utilizzata da molti paesi del mondo in varie forme.
Negli Stati Uniti, la repubblica rappresentativa è un tipo di sovranità popolare. Le elezioni si tengono ogni due anni per i membri del Congresso degli Stati Uniti che servono alla Camera dei rappresentanti e ogni sei anni per quelli che servono al Senato. Il presidente degli Stati Uniti è eletto per quattro anni. L’elezione della Camera degli Stati Uniti ogni due anni tende a darle la reputazione di essere un po’ più responsabile e sensibile alla gente.
Anche la Gran Bretagna utilizza questo tipo di sistema, ma la pratica attuale è molto diversa da quella statunitense. Lì, i parlamentari eleggono il primo ministro, assicurando che il partito di maggioranza avrà sempre il seggio del primo ministro. È ancora rappresentativo nel fatto che l’elettorato sceglie chi lo rappresenterà alla Camera dei Comuni e, quindi, chi alla fine avrà voce in capitolo su chi sia il capo dell’esecutivo del paese.