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Che cos'è la tossicità anticolinergica? - Spiegato

Che cos’è la tossicità anticolinergica?

Le sostanze anticolinergiche colpiscono alcuni nervi interferendo con il modo in cui vengono inviati i segnali nervosi. Molti farmaci, funghi e piante contengono sostanze anticolinergiche e queste possono produrre effetti collaterali come stitichezza, pelle calda, visione offuscata, secchezza delle fauci e confusione. Una dose anticolinergica eccessiva potrebbe portare a tossicità anticolinergica o avvelenamento, con sintomi come battito cardiaco accelerato, allucinazioni, convulsioni, coma e persino morte. Molti farmaci hanno proprietà anticolinergiche e la tossicità anticolinergica può verificarsi quando i pazienti assumono più farmaci contemporaneamente. La tossicità anticolinergica può anche derivare da un’overdose di farmaci, intenzionale o accidentale, nonché dal consumo di determinate piante o funghi.

Molti siti del corpo, inclusi gli occhi, il cuore, le vie aeree, l’intestino, la vescica e il cervello, sono interessati dalle sostanze anticolinergiche. Gli usi dei farmaci anticolinergici coprono una vasta gamma, ma includono la prevenzione del vomito, la sedazione, l’allargamento della pupilla per le procedure oculari e il trattamento del morbo di Parkinson. Gli anziani sono più sensibili agli effetti dei farmaci anticolinergici, il che li rende più vulnerabili alla tossicità anticolinergica. Il loro rischio è aumentato perché le persone anziane assumono spesso una serie di farmaci diversi, molti dei quali potrebbero avere proprietà anticolinergiche. La sicurezza dell’uso degli anticolinergici negli anziani può essere migliorata se i medici prescrivono con attenzione e rimangono vigili per possibili sintomi di tossicità.

La tossicità anticolinergica richiede normalmente un trattamento in terapia intensiva. I pazienti possono richiedere aiuto con la respirazione e l’ossigeno può essere somministrato. Un tubo viene normalmente fatto passare nelle vie aeree in modo che i polmoni possano essere ventilati artificialmente se necessario.

Se di recente sono state ingerite droghe, funghi o piante, lo stomaco può essere lavato per evitare che venga assorbito altro contenuto. Una forma speciale di carbone può quindi essere introdotta nello stomaco attraverso un tubo, al fine di assorbire eventuali sostanze anticolinergiche rimanenti e prevenirne l’assorbimento. Nei casi in cui il paziente ha consumato anticolinergici diverse ore fa, il carbone può ancora essere somministrato, poiché può impedire che le sostanze vengano assorbite più in basso nell’intestino.

Per i pazienti che stanno avendo convulsioni, possono essere somministrati farmaci per controllarli. I liquidi possono aiutare ad abbassare la temperatura elevata e i farmaci possono essere usati per trattare i ritmi cardiaci anormali. Ad alcuni pazienti viene somministrato un antidoto che aiuta a contrastare l’effetto degli anticolinergici, ma questo è necessario solo nei casi più estremi in cui le convulsioni sono persistenti, il cuore è in pericolo di cedimento o il paziente è pericolosamente mentalmente disturbato.