La Costituzione degli Stati Uniti stabilisce i principi guida su cui sono stati fondati gli Stati Uniti d’America. Mentre la Costituzione copriva una quantità impressionante di terreno, anche il Padre Fondatore sapeva che il futuro avrebbe probabilmente richiesto modifiche alla Costituzione e, quindi, ha fornito un meccanismo lungimirante per emendare la Costituzione. La questione della tassazione è una questione che, pur menzionata nella Costituzione, ha richiesto un emendamento per chiarire il ruolo delle tasse negli Stati Uniti. Il 16° emendamento alla Costituzione è stato chiamato “emendamento fiscale” perché ha finalmente chiarito le questioni relative all’autorità del Congresso di imporre tasse e in che modo tali tasse possono essere imposte.
L’emendamento fiscale recita quanto segue: “Il Congresso avrà il potere di imporre e riscuotere imposte sui redditi, da qualunque fonte derivino, senza ripartizione tra i vari Stati, e senza riguardo ad alcun censimento o enumerazione”. Ratificato nel 1913, l’emendamento fiscale mise finalmente a tacere il dibattito sul fatto che le imposte sul reddito siano imposte dirette o indirette e, quindi, se debbano o meno essere ripartite tra gli stati. Prima della ratifica del 16° emendamento, una serie di atti del Congresso e casi della Corte Suprema si concentravano sulla questione se le imposte sul reddito fossero imposte dirette o indirette, con risultati diversi. Il Congresso ha finalmente risolto la questione con la ratifica dell’emendamento fiscale.
Il concetto di imposta sul reddito è stato originariamente introdotto come un modo per fornire entrate alla guerra civile. Una serie di atti fiscali ha imposto un’imposta sul reddito forfettaria sul reddito oltre una certa soglia. All’epoca le imposte sul reddito erano considerate imposte indirette e, quindi, l’unico requisito era che fossero imposte con uniformità geografica. Una decisione della Corte Suprema, tuttavia, nel caso Pollock v. Farmers’ Loan & Trust Co. nel 1895 ha stabilito che alcune imposte sul reddito erano in realtà imposte dirette e “devono essere ripartite tra i vari Stati in base alla popolazione”. Dopo Pollock, la fonte di reddito divenne il fattore decisivo per stabilire se un’imposta fosse considerata un’imposta diretta o indiretta.
Come risultato della confusione e delle controversie sulle imposte sul reddito, l’emendamento fiscale è stato introdotto come 16° emendamento alla Costituzione nel 1909. L’emendamento ha posto fine, una volta per tutte, al dibattito sull’opportunità di considerare la fonte di reddito e se le imposte sul reddito sono imposte dirette o indirette. L’emendamento fiscale afferma chiaramente che tutto il reddito è reddito indiretto e, pertanto, non è necessario che venga ripartito tra gli stati.