La risonanza magnetica (MRI) pu? essere utilizzata per diagnosticare vari disturbi del cervello, dalla demenza ai tumori. Questo strumento diagnostico pu? identificare l’iperintensit? della sostanza grigia e della sostanza bianca che potrebbe indicare problemi pi? profondi. Quando compare l’iperintensit? della sostanza bianca, di solito ? il risultato della vecchiaia, che indica una perdita di flusso sanguigno; tuttavia, gli scienziati hanno escogitato modi per misurare come tale iperintensit? possa anche indicare demenza e altre condizioni.
L’iperintensit? della sostanza bianca pu? verificarsi in vari punti del cervello. Quando si verifica nella parte dei gangli della base del cervello, si parla di iperintensit? sottocorticale. In prossimit? dei ventricoli laterali si pu? osservare un’iperintensit? periventricolare. Infine, la cosiddetta ipertensione profonda pu? essere osservata nelle profondit? della sostanza bianca del cervello.
Indipendentemente da dove si verifica nel cervello, l’iperintensit? della sostanza bianca riflette quella che viene chiamata demielinizzazione, un deterioramento dei percorsi neurali causato dalla diminuzione del flusso sanguigno e/o dalla malattia. Influenzando la potenza complessiva del segnale nel cervello, quando queste iperintensit? si trovano nella sostanza bianca a livelli superiori alla media, ? probabile che indichi demenza o una maggiore probabilit? che un giorno si manifesti la demenza, secondo studi recenti, inclusa un’indagine del 2008 ad Harvard Universit?. Inoltre, quelli con depressione clinica o disturbo bipolare hanno quasi tre volte pi? probabilit? di avere evidenti iperintensit? scoperte durante una risonanza magnetica.
Gli scienziati nel 2011 si stanno concentrando su altri possibili collegamenti tra l’iperintensit? della sostanza bianca e una maggiore propensione ad altre malattie umane come il diabete, il morbo di Alzheimer, gli ictus, la sclerosi multipla e le malattie cardiache. Definite anche ruggine del cervello, queste particolari iperintensit? stanno guadagnando interesse nella comunit? scientifica, che, fino al 21? secolo, si ? soffermata principalmente sulla ricerca della materia grigia. Il consenso a partire dal 2011 ? che, sebbene la materia grigia sia di grande importanza, di uguale rilevanza ? la materia bianca. Secondo Science Today dell’Universit? della California, un paragone appropriato ? questo: un computer non funzioner? se i suoi vari cavi sono sfilacciati o rotti.
La materia grigia e quella bianca, cos? chiamate per i colori che esibiscono, contengono entrambe i cosiddetti assoni, che facilitano i segnali nervosi nel cervello. La materia grigia origina e riceve questi segnali con i capillari sanguigni e le cellule nervose. La materia bianca facilita i segnali, come il segnale invisibile che trasporta la programmazione da un satellite a un’antenna parabolica, nonch? il cavo che trasporta quel segnale dall’antenna parabolica a ogni televisore in una casa.