Un innesto osseo dentale è solitamente una procedura preparatoria per l’installazione di impianti dentali restaurativi in caso di malattia o infortunio. Durante la procedura chirurgica, l’osso prelevato da un sito donatore viene fissato all’osso mascellare sotto la linea gengivale. Una volta in posizione, l’osso si unirà alla mandibola del paziente e inizierà a crescere e rafforzarsi per un periodo di diversi mesi prima che possano avvenire ulteriori procedure dentistiche nelle aree aumentate.
La quantità di rigenerazione del tessuto osseo dipende in gran parte dal tipo di innesto utilizzato per la procedura. Attualmente esistono tre diversi tipi di innesto osseo organico denominati autotrapianto, allotrapianto e xenotrapianto. In un autotrapianto, l’osso viene prelevato dal corpo del paziente, solitamente dal mento, dalla mascella o dall’anca. Poiché il materiale osseo appartiene al paziente, è il materiale geneticamente più compatibile per l’aumento dentale. Per questo motivo un innesto osseo dentale autotrapiantato offre al paziente maggiori livelli di rigenerazione ossea rispetto ad altri tipi di innesti.
Ci sono momenti in cui un osso autologo potrebbe non essere appropriato; in questi casi può essere utilizzato un allotrapianto o uno xenotrapianto. Le ossa dell’allotrapianto vengono solitamente donate da cadaveri umani dopo aver subito un’ampia sterilizzazione e test genetici. Nonostante le differenze genetiche tra donatore e ricevente, le ossa dell’allotrapianto hanno il potenziale per produrre risultati rigenerativi impressionanti.
A differenza degli autotrapianti e degli alloinnesti dentali, gli xenotrapianti sono composti da materiale osseo bovino raccolto da mucche. Gli xenotrapianti vengono sterilizzati, quindi processati per essere biologicamente compatibili con l’osso del paziente. Alla fine il materiale bovino si degraderà lentamente mentre viene sostituito dall’osso stesso del paziente.
Alcuni pazienti possono scegliere innesti ossei alloplastici, che sono sintetici, per vari motivi, inclusa la loro disponibilità immediata rispetto agli innesti organici. Un innesto osseo dentale di natura alloplastica è solitamente derivato da molte fonti come fosfato di calcio e idrossiapatite sintetica. Una delle principali differenze tra innesti ossei alloplastici e organici è che il materiale sintetico potrebbe non stimolare un’ulteriore crescita ossea nelle aree dentali aumentate. Indipendentemente dal fatto che si verifichi o meno una crescita ossea naturale, il materiale da innesto alloplastico impiantato continuerà a fungere da struttura ossea per gli impianti dentali.
La necessità di un innesto osseo dentale organico o inorganico di solito deriva da una perdita ossea acuta o cronica. Malattie e lesioni dentali possono contribuire alla perdita ossea sotto il bordo gengivale. La malattia parodontale, nota anche come gengivite, è una delle condizioni più comuni responsabili della perdita ossea cronica. La gengivite è caratterizzata da infiammazione, infezioni gengivali e carie. Anche le lesioni traumatiche dovute a varie attività fisiche e incidenti possono causare una perdita ossea acuta.