Che cos’è un verbo riflessivo?

Una frase che utilizza un verbo riflessivo contiene nomi soggetto e oggetto che sono gli stessi. Nell’esempio, “Lei si è imbarazzata”, il pronome soggetto “lei” e il pronome oggetto diretto “se stessa” sono la stessa persona. Il verbo, che esprime la sua azione o il suo stato d’essere, non è applicato a una persona o cosa diversa e si può dire che si riflette su di lei.

Ci sono alcuni verbi che sono così intrinsecamente riflessivi che il sostantivo oggetto diretto può essere omesso e inteso come riferimento al soggetto. Nella maggior parte dei casi, un verbo riflessivo sarà contestuale. Si può usare lo stesso verbo nell’esempio del paragrafo precedente, “Ha messo in imbarazzo sua madre”. Questa volta il verbo non è riflessivo. Alcuni linguisti e altri che studiano la struttura delle lingue si riferiscono al soggetto e all’oggetto di una frase come “agente e paziente”.

La maggior parte delle lingue ha regole o convenzioni grammaticali per la costruzione di frasi riflessive. Alcune lingue impongono una modifica alla forma del verbo per indicare chiaramente il suo uso riflessivo. In spagnolo, ad esempio, la particella “se” è attaccata alla fine del verbo come suffisso. In rumeno, la stessa particella deve precedere il verbo. Una convenzione inglese non comune è quella di trasformare alcune parole in un verbo riflessivo con l’aggiunta del prefisso sillabato “self-” come in “self-injure”.

In inglese, la stessa parola “self” è anche tipicamente collegata a un pronome che è l’oggetto della frase. “L’ha messa in imbarazzo”, può riferirsi a chiunque; ma “se stessa” specifica chiaramente che il verbo è riflessivo. Cambiare la forma di un pronome quando è un oggetto diretto è comune anche in altre lingue. Alcuni linguisti si riferiscono al verbo riflessivo come a un “verbo pronominale”, perché quasi sempre, in molte lingue, richiedono un oggetto diretto che è un pronome.

Molte delle lingue europee più antiche cambiano la forma sia del verbo riflessivo che del suo pronome oggetto in modi piuttosto complessi. Alcune lingue di origine germanica hanno regole diverse per cambiare i pronomi in base a persona e numero: io, noi, tu, lei o loro. Altre lingue possono avere fino a una dozzina di variazioni leggermente diverse della grammatica corretta, basate su sottigliezze come la natura dell’agente o del paziente. Ad esempio, una forma di verbo riflessivo può applicarsi a un agente animato come una persona, mentre lo stesso verbo può richiedere una forma diversa quando viene utilizzato per cose inanimate.