L’11 settembre 2001, i terroristi hanno utilizzato aerei per compiere atti di terrorismo negli Stati Uniti (USA). A seguito di questi eventi, l’Intelligence Reform and Terrorism Prevention Act del 2004 ha richiesto lo sviluppo di una no fly list. Lo scopo di questa misura di sicurezza era aiutare a combattere la minaccia del terrorismo tenendo gli individui pericolosi lontani dagli aerei. La costituzionalità e l’efficacia di tale elenco sono oggetto di controversia.
Le persone che sono nella lista di non volo non possono salire a bordo di aerei per voli nazionali all’interno degli Stati Uniti. Questi individui non sono inoltre autorizzati a salire a bordo di aeroplani per lasciare gli Stati Uniti. Inoltre, le persone i cui nomi compaiono in questo elenco non possono volare negli Stati Uniti.
Il numero esatto di nomi sulla lista è generalmente una questione di speculazione. Queste informazioni non sono rese pubbliche. Le persone che sono sulla lista non vengono informate e non hanno modo di sapere che sono sospetti terroristi. L’impossibilità di utilizzare servizi di check-in automatico che dovrebbero essere altrimenti disponibili può essere un’indicazione che il nome di una persona è elencato, poiché alle persone nell’elenco vengono negati questi privilegi.
La Transportation Security Administration (TSA) afferma che “L’elenco “No-Fly” è stato un elemento essenziale della sicurezza dell’aviazione: tiene lontani i terroristi noti dagli aerei”. L’American Civil Liberties Union (ACLU), che ha già citato in giudizio il governo degli Stati Uniti per quanto riguarda l’elenco, afferma che è impreciso perché “è praticamente impossibile sapere in anticipo se una persona è un terrorista”. Non ci sono statistiche credibili per determinare quanto sia veramente efficace l’elenco.
Oltre alla TSA, anche le compagnie aeree svolgono un ruolo nell’aiutare a prevenire l’imbarco sugli aerei delle persone elencate nella lista di non volo. Quando vengono apportate aggiunte all’elenco, le compagnie aeree dovrebbero essere informate. Il governo degli Stati Uniti richiede alle compagnie aeree di controllare l’elenco aggiornato entro due ore dalla notifica dell’avvenuta modifica.
Sebbene le intenzioni alla base della creazione della no fly list siano generalmente ritenute positive, ha creato alcuni problemi e attirato critiche. Un problema con la no fly list è che persone innocenti possono essere detenute, interrogate o impedite di volare semplicemente perché i loro nomi suscitano preoccupazioni. Sono stati segnalati casi in cui i bambini piccoli sono stati scambiati per persone senza privilegi di volo. La prevalenza di questo problema ha portato allo sviluppo del Programma di richiesta di risarcimento dei viaggiatori (TRIP) del Department of Homeland Security (DHS). Ciò consente alle persone che affermano di essere falsamente interessate dall’elenco dei voli di richiedere la risoluzione del problema.