Che cos’è una metafora?

Una metafora è una figura retorica o un tropo. Le figure retoriche si dividono in tropi, che usano il linguaggio in un modo che va oltre il senso letterale, e gli schemi, che usano il linguaggio letteralmente, ma impiegano particolari accorgimenti che si sono dimostrati efficaci.
Sebbene le metafore siano simili alle similitudini perché sono entrambe figure che hanno a che fare con il confronto, una similitudine è un confronto che viene esplicitamente affermato usando una parola come like o as, una metafora è un confronto che afferma letteralmente che una cosa è un’altra e richiede il lettore o l’ascoltatore percepiscano che questa non è un’affermazione di fatto, ma che deve essere interpretata in modo figurato. Quindi, mentre una similitudine potrebbe dire “O, il mio amore è come una rosa rossa, rossa”, una metafora direbbe “O, il mio amore è una rosa rossa, rossa” – per citare male Robert Burns – e lascia che sia il lettore a allenarsi.

Una seconda differenza tra metafora e similitudine è che la prima può essere giocata in modo più dettagliato, nel qual caso si chiama metafora estesa. Un esempio famoso è la scena nell’opera teatrale di Shakespeare Amleto (Atto III, scena 2) che viene discussa in termini di musica, in particolare, tecnica di esecuzione del flauto dolce, con Amleto che dice:

“Giocheresti con me; sembrerebbe conoscere le mie fermate; strapperesti il ​​cuore del mio mistero; mi suoneresti dalla mia nota più bassa alla cima del mio compasso; e c’è molta musica, voce eccellente, in questo organetto, eppure non puoi farlo parlare. ‘Sblood, pensi che io sia più facile da suonare rispetto a una pipa? Chiamami quale strumento vuoi, anche se puoi innervosirmi, non puoi suonarmi sopra”.

Qui, Amleto accusa Rosencrantz e Guildenstern di cercare di ottenere informazioni su di lui, ingannarlo e manipolarlo, e finisce assicurando loro che non è così. Nel fare ciò, parla continuamente di sé come se fosse un flauto dolce e loro fossero dei musicisti, ma lascia comunque intendere qualcosa sia ai suoi ascoltatori che al pubblico.

A volte una metafora estesa è meno misteriosa e include una definizione di tutte le corrispondenze per aiutare il pubblico a capire cosa si intende, come in questo esempio di Norman Cousins:

“La biblioteca non è un santuario per il culto dei libri. Non è un tempio dove si deve bruciare l’incenso letterario o dove la propria devozione al libro rilegato si esprime in rituali. Una biblioteca, per modificare la famosa metafora di Socrate, dovrebbe essere la sala parto per la nascita delle idee, un luogo dove la storia prende vita».