I Vandali erano una tribù dell’Europa orientale con una reputazione molto sanguinaria. Mentre attraversavano l’Europa e l’Africa nei primi secoli d.C., lasciarono una scia di città saccheggiate e un numero enorme di vittime. Storicamente insignificanti dopo la loro sconfitta da parte delle forze romane nel 534 d.C., i Vandali hanno lasciato poco in termini di artefatti o cultura, ma il loro comportamento riecheggia nel corso della storia con clamorosa ferocia.
La tribù era composta da due clan principali, gli Asding o Hasdingii e i Siling o Silingii. In circa 120 aC, una parte importante dei Vandali si era stabilita in quella che oggi è la Polonia, ma prima di questo le loro origini sono oscure. Gli studiosi ritengono che avessero un background razziale misto composto da alcuni antenati celtici e baltici e germanici.
Per diversi secoli, la tribù visse in relativa oscurità, nonostante alcune scaramucce con le tribù vicine e il potente impero romano. Nel IV secolo, la maggior parte dei membri della tribù si era convertita a una forma di cristianesimo chiamata arianesimo. Questo sistema di credenze era pericolosamente in contrasto con le forme più ortodosse di cristianesimo, suggerendo che Gesù non era Dio, ma era stato creato da Dio per aiutare l’umanità.
Anche se probabilmente a causa dei crescenti attacchi di un’altra tribù, non è veramente noto il motivo per cui i Vandali iniziarono un esodo di massa verso ovest all’inizio del V secolo, ma è questo viaggio che ha creato la loro notorietà. Mentre migravano verso il fiume Reno, incontrarono e sconfissero i Franchi, nonostante avessero perso 5 soldati e il loro re. Invasero la Gallia e lasciarono l’area in totale rovina, saccheggiando e bruciando mentre andavano.
Nonostante le loro relazioni difficili e talvolta sanguinose con l’Impero Romano, alla tribù fu concessa la terra in cambio di un’alleanza nel 409 d.C. Occuparono l’Andalusia e la Galizia per diversi anni, continuando a combattere con le tribù vicine. Dopo che i potenti Visigoti quasi distrussero la tribù degli Alani nel 426, i resti degli Alani si fusero con i Vandali, dando loro maggiore potere. Durante questo periodo, la tribù costruì un’enorme flotta di navi da utilizzare nel saccheggio e nel 429 dC, l’intera tribù, che si crede contenesse più di 80000 persone, attraversò lo stretto di Gibilterra e invase il Nord Africa.
La tribù assediò le città del Nord Africa per diversi anni sotto il comando del re Geiseric, stabilendo infine il proprio regno con Cartagine come capitale. Nel 455 d.C., compirono la loro più infame impresa di violenza: il sacco di Roma. Dopo questa incredibile incursione, i Vandali consolidarono la loro ricchezza e rimasero supremamente potenti per diversi decenni. Nel 533, tuttavia, dopo anni di persistenti attacchi romani, le principali città dei Vandali furono catturate da Roma e il re vandalo Gelimero si arrese, ponendo fine al loro regno in modo permanente.
Per una tribù che deteneva un potere considerevole durante la loro epoca, i Vandali sono spesso dimenticati nei libri di storia. La loro mancanza di cultura artistica e manufatti ha lasciato un enorme vuoto nella comprensione storica delle persone e delle loro vite. Sono per lo più ricordati per le loro tattiche distruttive, che hanno portato al termine moderno per danni alla proprietà, “vandalismo”.