L’isola vulcanica di Krakatoa, detta anche Krakatao o Krakatowa, è meglio conosciuta per le enormi eruzioni vulcaniche che vi ebbero luogo domenica 26 agosto 1883. In una sequenza di massicce esplosioni durante la mattina e l’inizio del pomeriggio, i 2,625 piedi (800 m) eruttò e vomitò un torrente di magma vulcanico nello stretto di Sundra nell’Oceano Indiano. Sono state rilasciate circa 2.9 miglia cubiche (12cu km) di magma e l’esplosione iniziale unita allo tsunami causato dal magma che cade in mare ha significato che il bilancio delle vittime ha raggiunto quasi 40,000 persone. Le tre isole che costituivano Krakatoa furono per lo più distrutte dall’esplosione.
L’isola di Krakatoa era situata tra le allora colonie olandesi di Giava e Sumatra nello stretto di Sundra. Prima della sua eruzione e dell’eventuale autodistruzione, il Krakatoa si trovava a 492 iarde (450 m) sul livello del mare e misurava 8.8 miglia quadrate (23 km quadrati). Gli scienziati ritengono che prima della fatidica domenica pomeriggio del 1833, l’isola avesse mostrato segni di quella che è nota come attività vulcanica pliniana. Si pensa che questa attività pliniana (dal nome di Plinio il Giovane, cronista dell’eruzione del Vesuvio del 79 dC) abbia comportato l’espulsione di grandi quantità di materia nell’atmosfera. Ciò è dimostrato dai resoconti di marinai che hanno viaggiato lungo lo stretto nei mesi precedenti l’eruzione e hanno assistito a un grande pennacchio di fumo uscire dal cratere di Krakatau insieme a barre pomice e cenere disperse lungo lo stretto.
L’attività che fece presagire l’esplosione catastrofica di pochi mesi dopo fu dal vulcano Perboewetan del complesso di vulcani Krakatoa. Il potenziale per un’eruzione massiccia è stato aumentato da questa attività precedente perché ha allargato la caldera sotto le isole di Krakatoa che ha aumentato l’accumulo di pressione. Intorno alle 5:30 e poi alle 7:00 circa del giorno dell’eruzione fatale, l’isola ha subito due enormi esplosioni che hanno causato lo tsunami di devastare lo Stretto di Sundra. Poi, circa tre ore dopo, alle 10:00, l’isola è esplosa e si è distrutta in un’enorme esplosione catastrofica. Quello che in precedenza era stato 8.8 miglia quadrate (23 kmq) di vulcano vomitante implose nella caldera di 3.7 miglia (6 km) su cui si trovava.
L’esplosione è stata il suono più forte mai riportato ed è stato equivalente a circa 200 megatoni di trinitrotoluene (TNT). L’esplosione sonora dell’esplosione ha raggiunto l’Australia ed è stata segnalata anche in Sri Lanka e nelle Filippine.