“It’s a jungle out there” è un’espressione idiomatica inglese che descrive una situazione pericolosa e minacciosa. Spesso ha l’implicazione più ampia che il mondo intero sia la proverbiale “giungla”, un ambiente pericoloso pieno di pericoli in cui tutte le parti sono fuori solo per se stesse. Questa espressione attinge a una lunga tradizione nell’idioma e nella letteratura inglese di rappresentare il mondo naturale, e le giungle in particolare, come minaccioso e caotico. Il termine è principalmente americano, sebbene ricorra anche in inglese britannico.
L’espressione è uno dei numerosi idiomi inglesi in cui la giungla rappresenta un ambiente incivile, un mondo naturale minaccioso in contrasto con la sicurezza del mondo culturale. “La legge della giungla” descrive le leggi fondamentali dell’interazione umana ed è spesso usata per descrivere leggi brutali e ingiuste in base alle quali i forti sfruttano i deboli, anche se ironia della sorte questo non è coerente con l’uso originale del termine in “Il libro della giungla” di Rudyard Kipling .” Il termine “tamburi della giungla” si riferisce ai metodi informali di comunicazione attraverso i quali le informazioni viaggiano spesso. “La giungla di cemento” si riferisce alle città, suggerendo che le città sono, a loro modo, pericolose e piene di predatori come la natura selvaggia.
Tutti questi modi di dire, compreso “è una giungla là fuori”, attingono a una concezione della differenza tra natura e civiltà radicata profondamente nel pensiero occidentale. Ad esempio, Thomas Hobbes, un filosofo del XVII secolo, descrisse la vita dell’uomo nello stato di natura come “solitaria, povera, cattiva, brutale e breve”. Il comportamento degli animali è servito come analogia per il comportamento umano a scrittori come Shakespeare, che ha scritto che i pesci vivono nel mare “come gli uomini fanno a-terra; i grandi divorano i piccoli”. Le immagini di aree selvagge come la giungla sono quindi utilizzate per suggerire ambienti pericolosi in cui i predatori prosperano e i deboli devono badare a se stessi.
“Là fuori c’è una giungla” ha due usi comuni leggermente diversi. Il primo è come un avvertimento e di solito include il suggerimento che l’individuo deve badare a se stesso. Nel secondo uso, l’espressione è usata per giustificare un comportamento spietato e competitivo da parte di chi parla. “Ho dovuto pensare prima ai miei interessi”, potrebbe obiettare un oratore, “è una giungla là fuori”. In questo senso, l’espressione ha lo stesso significato del detto comune “ognuno per sé”.