L’utile diluito per azione è una misura dell’utile basata sulla situazione, solitamente ipotetica, di ogni possibile azione in acquisto. Ciò tiene conto di situazioni come stock option e obbligazioni convertibili che potrebbero comportare un aumento del numero totale di azioni. Sebbene l’utile diluito per azione sia una specie di scenario peggiore e non molto rilevante per il mondo reale, può essere utilizzato per confrontare diverse società su base paritaria.
L’utile per azione è concepito come una misura di quanto bene un’azienda stia utilizzando i soldi investiti in essa quando è diventata pubblica. Il metodo preciso di calcolo della cifra varia, a seconda delle pratiche contabili, ma il principio generale è che si tratta dell’utile totale diviso per il numero di azioni della società. Ciò rende più facile valutare le prestazioni di un’azienda in situazioni come quando un’azienda ha un profitto più alto di un rivale, ma ha anche molte più azioni, il che significa che il profitto è meno prezioso in termini di singole azioni. In linea di principio, l’utile per azione rappresenta il dividendo che la società pagherebbe se decidesse di distribuire tutti i suoi utili agli azionisti, invece di trattenerli per spese future.
Questa cifra di base non tiene conto del fatto che il numero totale di azioni può cambiare. Ciò è dovuto a vari assetti finanziari che possono dare alle persone il diritto di acquisire nuove azioni in futuro. Ciò aumenterebbe il numero di azioni e quindi diluirebbe il loro valore individuale. Questi sono presi in considerazione nel calcolo dell’utile diluito per azione.
Ci sono diverse situazioni che potrebbero portare alla diluizione delle scorte. Uno è la semplice stock option in cui, più comunemente, un dipendente può acquistare azioni di nuova creazione a un prezzo fisso se lo desidera. Un altro è l’azione privilegiata, un ibrido tra un investimento azionario standard e un titolo di debito, come un’obbligazione. Di solito un detentore di azioni privilegiate ha il diritto di convertirle in azioni standard o ordinarie. Esiste un prodotto simile noto come obbligazione convertibile, che il titolare può scambiare con azioni se lo desidera.
Per tener conto di questi, vengono solitamente apportati due aggiustamenti al calcolo di base dell’utile per azione nel calcolo dell’utile diluito per azione. Il primo è rimuovere i dividendi pagati ai detentori di azioni privilegiate dalla figura del reddito; questo è necessario per assicurarsi che le cifre siano equilibrate. Il secondo è aumentare la cifra del numero di azioni della società per tenere conto di tutte le opzioni che potrebbero portare alla creazione di ulteriori stock.
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