Cosa sono le analisi posteriori?

L’Analisi Posteriore è uno dei sei testi che compongono l’Organon del filosofo greco Aristotele. L’Organon descrive in dettaglio le filosofie di Aristotele sulla logica, con gli Analitici posteriori che utilizzano sillogismi per formulare le argomentazioni di Aristotele. Nello specifico, il lavoro si concentra su ciò che Aristotele chiama dimostrazione, definizione e infine conoscenza scientifica.

Aristotele cercò di continuare negli Analitici posteriori la sua esplorazione della verità sillogistica, iniziata negli Analitici precedenti, anch’essi parte dell’Organon. Invece di discutere la logica sillogistica nelle sue caratteristiche formali, come ha fatto nei Prior Analytics, Aristotele esplora la materia della logica sillogistica, o il fondamento della logica. È necessario esaminare sia la forma che la materia della logica, sostiene Aristotele, poiché la logica potrebbe non avere difetti nella sua forma mentre esistono difetti nella materia.

La dimostrazione nell’analisi posteriore coinvolge un insegnante che mostra agli studenti un principio logico attraverso l’uso di esempi o esperimenti. Aristotele sostiene che ogni dimostrazione deve essere condotta con principi o verità già note, che chiama principi primi, poiché l’uso di principi teorici rende inutile la dimostrazione. L’insegnante deve essere in grado di dimostrare la verità di un principio, oppure la verità del principio deve essere evidente. L’evidenza, tuttavia, non può essere mostrata attraverso la conoscenza circolare, sostiene Aristotele, o usando la premessa di un argomento per sostenere la sua conclusione.

Esponendo sul concetto di principi primi negli Analitici posteriori, Aristotele spiega come le persone arrivano a comprendere o afferrare i primi principi nel mondo. Invece di persone nate con una conoscenza o una comprensione dei primi principi, Aristotele spiega che le persone apprendono dai primi principi attraverso il processo di induzione. L’induzione si verifica quando i sensi di una persona trasferiscono i primi principi nella mente della persona in modo che li comprenda intrinsecamente.

La definizione nel testo di Analitica posteriore è un’affermazione di cosa sia una cosa, che non può essere dimostrata da un insegnante ai suoi studenti. Aristotele insegna anche che la definizione non è solo il significato ma anche la natura di una cosa specifica. Conoscere la natura di una cosa attraverso la definizione, insegna Aristotele, aiuta uno studente a capire perché esiste quella cosa specifica, o cosa racchiude la sua causa.

La conoscenza scientifica assume un significato leggermente diverso nell’analisi posteriore rispetto ai testi moderni. Aristotele insegna nel suo testo che la conoscenza scientifica è la verità universale su una cosa, insieme all’intuizione. Aristotele, infatti, sostiene che l’intuizione è la fonte della conoscenza scientifica nel mondo. Andando oltre la sua logica, Aristotele ragiona allora che la conoscenza scientifica è la fonte dei fatti a cui gli uomini possono attingere per il ragionamento logico.