Cos’è la sindrome di Hurler?

La sindrome di Hurler è una rara condizione genetica in cui gli individui affetti hanno una carenza o assenza dell’enzima chiamato alfa-L-Iduronidasi. L’alfa-L-Iduronidasi è un enzima specifico all’interno degli organelli cellulari chiamati lisosomi che sono i principali responsabili della scomposizione delle molecole di zucchero a catena lunga, chiamate mucopolisaccaridi o glicosaminoglicani. Questa carenza si traduce spesso nell’accumulo di dermatan solfato ed eparan solfato all’interno di alcuni tipi di cellule, causando l’allargamento e la disfunzione di queste cellule. Poiché queste cellule si trovano generalmente nei sistemi di organi del corpo, nella sindrome di Hurler è spesso presente il coinvolgimento di più organi.

È uno dei sei tipi di mucopolisaccaridosi, che sono un gruppo di condizioni che presentano carenze di specifici enzimi lisosomiali con accumulo di prodotti nocivi all’interno delle cellule. La sindrome di Hurler, chiamata anche mucopolisaccaridosi (MPS) di tipo I, è solitamente caratterizzata da ritardo mentale progressivo, coinvolgimento di organi e deformità fisiche come nanismo, artiglio delle mani e anomalie dell’osso spinale. Gli occhi sono frequentemente interessati, mostrando segni di annebbiamento della cornea. I pazienti spesso presentano anche caratteristiche facciali grossolane come il gargoilismo. La rigidità articolare è spesso grave, con conseguente limitazione del movimento.

Il disturbo è diviso in tre tipi, vale a dire MPS tipo IH o malattia di Hurler, MPS tipo IS o malattia di Scheie e MPS tipo IH/S o malattia di Hurler-Scheie. La malattia di Hurler si osserva solitamente durante l’infanzia e il disturbo si manifesta con ritardo mentale, gravi deformità fisiche e ingrossamento della milza e del fegato. La malattia di Scheie si manifesta in età adulta, spesso con coinvolgimento d’organo lieve o meno grave e deformità fisiche, ma senza ritardo mentale. La MPS intermedia di tipo IH/S o malattia di Hurler-Scheie è una condizione con manifestazioni e esordio che si trovano tra i due tipi, solitamente associata a gravi coinvolgimenti di organi come malattie cardiovascolari e ingrossamento della milza e del fegato, ma nessun ritardo mentale.

La sindrome di Hurler viene trasmessa alla generazione successiva attraverso un pattern autosomico recessivo. L’ereditarietà autosomica recessiva significa che la malattia si manifesterà nel bambino quando riceve entrambi i cromosomi o i geni difettosi da ciascun genitore. Se solo un genitore ha un gene difettoso, il bambino che eredita quel gene diventerà un portatore e di solito non manifesterà i sintomi della sindrome di Hurler.

Ci sono test che possono rilevare il disturbo negli individui affetti. Questi includono test delle urine per la presenza di mucopolisacchidi, ECG, radiografia della colonna vertebrale e test genetici. Le donne incinte che hanno una storia familiare di mucopolisaccaridosi, possono anche sottoporsi ad amniocentesi per rilevare se anche il feto è portatore del gene difettoso. Il trattamento per la sindrome di Hurler comprende il trapianto di cellule staminali e la terapia enzimatica specifica.