La teoria dell’etichettatura è una teoria sociologica che si occupa di vari aspetti del comportamento umano, in particolare per quanto riguarda il modo in cui il comportamento di una persona è visto dagli altri e rispetto alle norme sociali. In generale, questa teoria è utilizzata in sociologia e criminologia, nonché in vari approcci alla “malattia mentale” tra diverse professioni. L’idea alla base della teoria è che la società costruisce un concetto di ciò che è normale, e chiunque si impegni in qualsiasi tipo di comportamento “deviante” viene quindi etichettato in un modo che lo paragona alla “norma”. La teoria dell’etichettatura viene utilizzata per esaminare il modo in cui le persone vedono se stesse ed è stata utilizzata nello studio della malattia mentale e del comportamento criminale.
A volte chiamata teoria della reazione sociale, la teoria dell’etichettatura è stata sviluppata da diversi sociologi e ricercatori riguardo a vari aspetti del comportamento umano. Indipendentemente da come viene applicata, o argomentata a favore o contro, la struttura di base alla base di questa teoria è in genere la stessa. L’idea alla base della teoria dell’etichettatura è che la società crea ruoli e azioni in cui ci si aspetta comunemente che le persone si adattino e svolgano. Ogni volta che qualcuno si comporta in un modo che va al di fuori o contro quelle aspettative – le norme di comportamento – allora viene etichettato in un modo che indica il suo comportamento deviante.
La teoria dell’etichettatura viene solitamente utilizzata per sostenere che una volta che quell’etichetta è stata applicata a una persona ed è riconosciuta e interiorizzata dalla persona etichettata, le sue azioni sono alterate da quell’etichetta. Per quanto riguarda il comportamento criminale, ad esempio, questa teoria può indicare che una volta che qualcuno viene etichettato come “criminale”, sarà difficile per lui agire in altro modo. La teoria dell’etichettatura è stata utilizzata per sostenere che gli altri continueranno a vedere la persona solo come un criminale e che interiorizzerà quell’etichetta e sarà più probabile che agisca come un criminale per giustificare l’etichetta.
Questa teoria è stata utilizzata in molti modi diversi con lo studio della malattia mentale e della psicologia, e alcuni hanno usato la teoria dell’etichettatura per sostenere che tale malattia è semplicemente un costrutto sociale. La teoria viene utilizzata per sostenere che una volta che a qualcuno viene diagnosticata e “etichettata” una malattia, gli altri lo vedono solo come qualcuno con la malattia. Coloro che usano questo argomento affermano anche che inizierà ad agire anche secondo l’etichetta, e la diagnosi diventa una profezia che si autoavvera.
La teoria dell’etichettatura è stata utilizzata per esplorare altre aree di comportamento che sono state viste anche come “devianti”, come l’omosessualità. Ci sono state argomentazioni contro l’uso di termini come “omosessuale” poiché questo termine serve a identificare una persona basandosi esclusivamente su un aspetto della sua personalità. Tali argomenti, e quelli contro di essi, sono stati spesso considerati molto controversi e continuano a essere fonte di dibattito.