La visione stereoscopica si riferisce alla capacità degli esseri umani di vedere la stessa scena con entrambi gli occhi in modi leggermente diversi. Risulta nella nostra capacità di percepire visivamente profondità e distanze. La visione stereoscopica non è sinonimo di percezione della profondità, ma piuttosto conduce ad essa.
Nell’uomo e negli animali con questo tipo di visione, ogni occhio cattura un’immagine leggermente diversa. Questa differenza è nota come disparità binoculare o disparità retinica. Il cervello elabora queste due immagini in un modo che ci permette di vedere leggermente intorno agli oggetti solidi senza bisogno di muovere la testa. Lo fa essenzialmente accoppiando le somiglianze nelle due immagini e quindi calcolando le differenze nella nostra percezione di una scena. Queste differenze sono generalmente piccole, ma possono tradursi in un risultato finale significativamente diverso.
I vantaggi visivi che gli esseri umani hanno come risultato della visione stereoscopica sono più evidenti rispetto a qualcuno che non ha questa capacità, perché ha perso l’uso di un occhio, per esempio. Questi individui possono apportare alcune modifiche per tenere conto della perdita della percezione della profondità, ma è in gran parte impossibile recuperare tutto ciò che è stato perso, indipendentemente da questi adattamenti. La visione stereoscopica è anche correlata alla nostra capacità di manipolare piccoli oggetti con le nostre mani. Allo stesso modo, alcuni animali del bosco lo usano per navigare con precisione attraverso rami e altri ambienti forestali in cui la percezione accurata della profondità è una questione di sopravvivenza.
In effetti, si ipotizza che la nostra visione stereoscopica si sia evoluta anche come mezzo di sopravvivenza, consentendoci di vedere e valutare potenziali minacce con maggiore precisione e tempi di risposta più rapidi. Nel nostro tempo, molte attività quotidiane di routine sono facilitate da questo aspetto della nostra visione. Ad esempio, un chirurgo deve avere una visione stereoscopica per eseguire con precisione una procedura e il conducente di un’auto deve essere in grado di dire quanto è lontana la sua auto da altri oggetti. Anche un’attività di routine come salire una rampa di scale sarebbe notevolmente compromessa senza questo tipo di visione.
Per quanto utile sia la visione stereoscopica, non è l’unico modo che abbiamo per giudicare la distanza. Il nostro cervello può anche utilizzare la cosiddetta distanza focale di un oggetto per stimare la sua distanza. Nel fare ciò, il cervello giudica la distanza in base a come la lente dell’occhio deve cambiare per mettere a fuoco un dato oggetto. Questo dà un’idea generale, ma non è così precisa come la visione stereoscopica.