Cos’è l’effetto McGurk?

L’effetto McGurk è un principio coinvolto nella comprensione del linguaggio umano. L’essenza dell’effetto è che i segnali visivi giocano un ruolo importante nella comprensione della parola parlata da parte di un ascoltatore. Le persone dipendono dalla bocca e dalla forma del viso, oltre che dall’udito, per capire il significato di chi parla; in assenza di queste informazioni, è più probabile che ci siano problemi di comunicazione. L’effetto è stato documentato per la prima volta dai ricercatori Harry McGurk e John MacDonald nel 1976. A volte è chiamato effetto McGurk-MacDonald.

L’effetto McGurk era evidente ad alcune persone molto prima che fosse effettivamente nominato. Le persone sorde e con problemi di udito comunicano da secoli leggendo le labbra. Un lettore labiale esperto coglie la maggior parte del significato di un oratore osservando i movimenti della bocca e del viso. Logopedisti e ricercatori che studiano questo fenomeno si sono presto resi conto che si applicava anche a persone con udito normale. Cioè, tutte le persone praticano inconsciamente una forma di lettura delle labbra nel corso della conversazione quotidiana.

L’effetto McGurk è facilmente osservabile. In una normale conversazione, l’ascoltatore guarda il viso di chi parla. Se l’ascoltatore distoglie lo sguardo, ci vuole maggiore concentrazione per seguire le parole di chi parla e potrebbe essere necessario ripetere alcune frasi. Quando il viso dell’oratore è visibile, l’ascoltatore dipenderà dai movimenti del viso e della bocca, nonché dal contesto e dall’intento dell’oratore, per comprendere appieno il discorso. Questo concetto, universale per tutte le lingue parlate, è ben noto alla comunità mondiale dei non udenti e svolge un ruolo anche nella lingua dei segni.

I ricercatori possono dimostrare l’effetto McGurk in modo più approfondito con i simulatori vocali del computer. Questi programmi proiettano un’immagine di un volto umano che è coordinata con frasi pronunciate pre-programmate. Possono anche essere programmati, a differenza degli altoparlanti umani, per assumere la forma visiva di un suono diverso da quello parlato. Quando ciò accade, è probabile che gli ascoltatori percepiscano un terzo suono del tutto. Questo è stato osservato anche quando gli ascoltatori sanno cosa sta facendo il simulatore, suggerendo che l’effetto McGurk è radicato in profondità nella coscienza umana.

L’effetto McGurk è stato oggetto di studio da parte di specialisti informatici che lavorano su software di riconoscimento vocale. Sembra probabile che per comprendere appieno le vaste sfumature del linguaggio umano, tali programmi debbano tenere conto dell’effetto McGurk. I programmi in fase di sviluppo utilizzeranno una piccola telecamera per osservare i movimenti facciali di una persona mentre pronuncia un comando. Il computer integrerà quindi queste informazioni con il suono registrato per una comprensione più accurata del comando pronunciato.