L’uperzina A è una sostanza chimica nootropoica che viene utilizzata per migliorare la memoria e combattere il morbo di Alzheimer. La sostanza proviene dalla pianta huperzia serrata, che è un tipo di muschio basso che si trova comunemente in tutta l’Asia. Questa sostanza naturale è un alcaloide, il che significa che i suoi atomi di azoto hanno una concentrazione di ioni idrogeno (pH) potenziometrica di base.
Questa pianta è stata utilizzata per la prima volta nella medicina erboristica cinese per curare febbri e disturbi del sangue. È stato utilizzato come trattamento alternativo per molti anni, ma è stato solo nel 1948 che il composto attivo, l’uperzina A, è stato isolato. Sia in Cina che negli Stati Uniti, questa sostanza viene venduta come integratore da banco per il miglioramento della memoria e il miglioramento dell’Alzheimer.
Quasi tutti gli studi medici sull’uperzina A sono stati condotti in Cina, ma recentemente i ricercatori negli Stati Uniti hanno iniziato a interessarsene. Il National Institute on Aging (NIA), un’agenzia statunitense, sta conducendo uno studio in più fasi per determinare l’efficacia della sostanza nel migliorare la funzione cognitiva. Gli studi condotti in Cina nel 1991 e nel 1995 – entrambi utilizzando placebo e metodi randomizzati in doppio cieco – hanno scoperto che l’uperzina A era efficace nel trattamento sia dell’Alzheimer che di altre condizioni degenerative della memoria. Successivi studi cinesi hanno mostrato effetti meno promettenti, ma una revisione del 2008 degli studi clinici condotti in quel paese ha rilevato che, nel complesso, l’uperzina A ha alcuni effetti benefici.
Una delle principali funzioni chimiche dell’uperzina A è quella di inibitore dell’acetilcolinesterasi (AChE). L’acetilcolinesterasi è un enzima cerebrale che scompone il neurotrasmettitore acetilcolina (ACh), responsabile di una grande quantità di funzionamento sinaptico e dell’eccitazione neuronale nel sistema nervoso centrale (SNC). Una molecola di AChE è in grado di degradare la funzione di circa 25,000 molecole di acetilcolina, rendendola estremamente potente. Gli inibitori di questo enzima sono stati spesso usati come agenti di gas nervino, poiché un eccesso di acetilcolina nel corpo porta alla paralisi muscolare e alla morte per asfissia.
Gli individui con Alzheimer hanno spesso una mancanza di acetilcolina e un funzionamento cognitivo depresso. Questo perché l’acetilcolina svolge un ruolo nella stimolazione neuronale, nella memoria e nell’apprendimento, oltre alle semplici funzioni di eccitazione. Bassi livelli di AChE possono liberare acetilcolina e consentire una maggiore attività neuronale.
L’uperzina è un inibitore dell’AChE estremamente efficace e per essere efficace è necessario ingerire solo da 100 a 200 microgrammi (mg) al giorno. In individui sani, l’uperzina A produce in genere lievi sensazioni di vigilanza. Possibili, ma rari, effetti collaterali di questo farmaco includono orticaria, diarrea e insonnia.