Un muezzin è qualcuno che lancia le cinque chiamate quotidiane alla preghiera in una moschea, luogo di culto musulmano. Il muezzin emette anche gli inviti alla preghiera del venerdì. Nelle comunità musulmane, la voce del muezzin è una caratteristica familiare, che fluttua attraverso la comunità cinque volte al giorno dalla moschea per ricordare ai fedeli musulmani di cessare le loro attività e pregare. Le preghiere quotidiane o salah sono una parte molto importante della fede musulmana.
La posizione del muezzin è antica, con la maggior parte degli storici che ritiene che il ruolo di banditore pubblico probabilmente sia anteriore all’Islam. Molte culture hanno una sorta di storia di un banditore pubblico, solitamente scelto per la sua voce penetrante, che avrebbe richiamato notizie e informazioni degne di nota in epoche precedenti ad altre modalità di comunicazione. Durante il periodo del profeta Maometto (la pace sia su di lui), i fedeli seguaci del Profeta lanciavano l’invito alla preghiera nelle strade, gettando le basi per il moderno muezzin.
Le moschee in genere scelgono un muezzin in base al carattere e all’abilità. Un muezzin può diventare un membro rispettato della comunità, specialmente se la chiamata alla preghiera o all’adhan è pronunciata particolarmente bene, ma non è un funzionario religioso. L’adhan è sempre emesso in arabo e la maggior parte dei musulmani ha familiarità con le parole della chiamata alla preghiera, anche se non conosce l’arabo. In una moschea con minareto, l’adhan viene chiamato dal minareto, assicurando che possa essere ascoltato.
I muezzin tradizionali si affidavano all’acustica e alla forza delle loro voci per garantire che la chiamata alla preghiera fosse ascoltata dai fedeli. Le moschee moderne utilizzano altoparlanti per portare la chiamata alla preghiera, assicurando che possa essere ascoltata a grande distanza. Nelle devote città musulmane con più moschee, la chiamata alla preghiera può diventare un po’ caotica, con chiamate di duello da più oratori in giro per la città, ed è una caratteristica del mondo musulmano che viene spesso notata dai viaggiatori.
Mentre lancia la chiamata alla preghiera, un muezzin si rivolge verso la Mecca e inizia la chiamata con le parole Allah u akbar, che significa “Dio è grande”. L’adhan è piuttosto melodioso e molti musulmani lo trovano molto bello. Nelle zone dove non è presente il muezzin, i fedeli musulmani sono tenuti a ricordare da soli i ritmi delle preghiere quotidiane.
Per inciso, secondo un mito islamico, il muezzin ispirò anche il nome del gatto del Profeta, Muezza. Nella storia, il Profeta era seduto a scrivere a una scrivania quando ha sentito la chiamata alla preghiera. Quando si alzò per rispondere, si rese conto che il suo gatto era addormentato sulla sua manica, e invece di disturbare il gatto, gli tagliò la manica in modo che potesse alzarsi per affrontare la Mecca.