Il subcomandante Marcos, noto anche come Insurgente Marcos e Delegado Cero, è il portavoce anonimo dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, con sede in Chiapas, in Messico. Si ritiene che il suo nome sia un acronimo che fa riferimento ad alcuni dei primi luoghi in cui l’esercito iniziò la sua battaglia. Ha chiarito in diverse occasioni di non essere il leader degli zapatisti, ma piuttosto un sostenitore. L’esercito, composto principalmente da Maya indigeni, conta anche con il sostegno di lavoratori rurali bianchi e simpatizzanti che comprendono la difficile situazione della gente del posto.
Il subcomandante Marcos non ha mai rivelato la sua vera identità, ma il governo messicano crede che il suo vero nome sia Rafael Sebastián Guillén Vicente. Guillén era un membro attivo del Partito Rivoluzionario Istituzionale mentre insegnava Filosofia all’Università Metropolitana Autonoma (UAM) di Città del Messico, il che sarebbe andato d’accordo con il discorso di Marcos secondo cui “il movimento zapatista è più una questione di idee che di proiettili”.
Gli zapatisti credono nella protesta non violenta e fanno un uso attivo delle marce per la pace e di Internet per condividere il loro messaggio. Si oppongono alla globalizzazione e lottano per l’autonomia della popolazione nativa del Messico. Il subcomandante Marcos ha anche ampiamente condotto una campagna contro l’Organizzazione mondiale del commercio e le sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti sui mercati mondiali.
Dal 1996, il subcomandante Marcos ha scritto 21 libri, alcuni dei quali sono stati stampati in numerose edizioni e tradotti in diverse lingue. La Historia de los Colores / La storia dei colori, un’edizione bilingue di uno dei suoi libri più famosi, è in realtà una rivisitazione di un’antica favola Maya per bambini che parla di tolleranza e solidarietà. Il subcomandante Marcos è anche un appassionato corrispondente, avendo scritto più di 250 storie e saggi diretti a giornali e riviste o utilizzati come comunicati stampa.
Nel 2005, il subcomandante Marcos ha annunciato un piano in due parti chiamato “L’altra campagna”. Mentre la creazione del piano ha coinciso con le elezioni presidenziali in Messico dell’anno successivo, l’obiettivo degli zapatisti non è quello di sostenere nessun candidato in particolare. Invece, chiedono una nuova costituzione nazionale che enfatizzi l’uguaglianza e garantisca che le risorse pubbliche non saranno vendute a poteri privati. Dall’inizio di “The Other Campaign”, il subcomandante Marcos ha viaggiato in Messico alla ricerca di sostenitori mentre affrontava il problema della povertà e dell’oppressione.