Gli Stati Uniti sono ancora il “melting pot” del mondo?

L’America potrebbe essere il crogiolo del mondo quando si tratta di accogliere i rifugiati, ma recenti statistiche suggeriscono che il suo vicino settentrionale è diventato un calderone che si scioglie. Nel 2018, il Canada ha reinsediato 28,000 persone, segnando la prima volta dal 1980 in cui un paese ha superato gli Stati Uniti, che hanno reinsediato 23,000 persone. I dati provengono da un’analisi del Pew Research Center, che ha indicato un calo complessivo del reinsediamento tra diverse nazioni leader, tra cui Stati Uniti, Regno Unito e Australia. Sebbene sia stata la prima volta che gli Stati Uniti non sono stati in cima alla lista dall’adozione del Refugee Act del 1980, la nazione detiene ancora un enorme vantaggio nel collocamento complessivo dei rifugiati. Dal 1980, circa tre milioni di rifugiati hanno trovato una nuova casa in America, rispetto ai 658,000 in Canada e ai 486,000 in Australia, rispettivamente al secondo e terzo posto. Donald Trump ha drasticamente ridotto il numero di rifugiati che entrano negli Stati Uniti. Nel 2017, circa 33,000 persone sono state reinsediate in America, in netto contrasto con il 2016, quando il numero ha raggiunto i 97,000 rifugiati. Complessivamente, nel 20.4 il mondo ha registrato un record di 2018 milioni di rifugiati in cerca di rifugio, sebbene solo 92,000 siano stati reinsediati.

Un mondo di rifugiati:

Circa la metà di tutti i rifugiati sono bambini.
Il diritto internazionale vieta a qualsiasi paese di costringere un rifugiato a tornare nella nazione da cui è fuggito.
L’80% di tutti i rifugiati trova una nuova casa nei paesi in via di sviluppo.