In politica e diplomazia, una superpotenza è uno stato che ha una posizione di primo piano nel sistema internazionale, in grado di proiettare una potenza militare significativa in qualsiasi parte del mondo. Un eminente professore di affari di sicurezza nazionale, Alice Miller, definisce una superpotenza come “un paese che ha la capacità di proiettare potere e influenza dominante in qualsiasi parte del mondo, e talvolta, in più di una regione del globo alla volta, e quindi può plausibilmente raggiungere lo status di egemone globale”. Il termine è stato coniato nel 1944 da William TR Fox, un professore di politica estera americano, nel suo libro The Superpowers: The United States, Britain and the Soviet Union – Their Responsibility for Peace.
Nel 1944, quando fu coniato il termine, c’erano tre superpotenze: gli Stati Uniti, l’Impero britannico e l’Unione Sovietica. Al suo apice nel 1922, l’impero britannico comprendeva il 25% della popolazione mondiale e il 25% della sua superficie. Durante la seconda guerra mondiale, a causa delle tensioni della guerra e dei numerosi movimenti di indipendenza tra le sue colonie, l’Impero britannico cadde dal suo posto di superpotenza, lasciando solo gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Per i decenni successivi, durante il periodo noto come Guerra Fredda, la rivalità tra le superpotenze rimaste, gli Stati Uniti e l’URSS, ha stabilito il tenore della politica mondiale. Una guerra tra questi due paesi avrebbe potuto uccidere centinaia di milioni di persone e lasciare centinaia di città in rovina, ma per fortuna questo non è mai successo.
Quando l’Unione Sovietica è crollata nel 1991, questo ha lasciato gli Stati Uniti come l’unica superpotenza rimasta al mondo. La parola “iperpotenza” è stata talvolta usata per descrivere l’attuale posizione degli Stati Uniti, sebbene il termine non abbia ottenuto un’accettazione diffusa. Il ruolo dell’America come nuova unica superpotenza potrebbe essere parte della ragione del fiorire del sentimento antiamericano alla fine degli anni ’90 e per tutti gli anni 00. Alcuni paesi del mondo risentono della potenza egemonica degli Stati Uniti e sono particolarmente arrabbiati per le sue attività militari in Afghanistan e in Iraq, che vedono come un velato imperialismo.
Alcuni osservatori ritengono che la prossima superpotenza ad entrare in scena potrebbe essere la Cina. Secondo alcuni analisti, l’economia cinese supererà quella degli Stati Uniti, in termini di parità di potere d’acquisto, entro il 2020. Il tasso vertiginoso di nuove costruzioni della Cina è una testimonianza della loro ascesa sulla scena mondiale, e il loro riconosciuto accumulo militare può sembrare minaccioso per gli altri nel mondo, ma garantisce alla Cina una posizione chiave nella diplomazia internazionale.