La ricerca in Internet può migliorare la funzione cerebrale?

Per tutte quelle persone che affermano che le ore di ricerca in Internet sono una perdita di tempo, potresti aver perso questo argomento. Negli studi sulla ricerca su Internet, in particolare uno studio pubblicato nell’ottobre del 2008, vi sono prove significative che suggeriscono che la ricerca in Internet possa effettivamente migliorare la funzione cerebrale. Ci sono importanti limiti a questo studio, che dovrebbero essere presi in considerazione prima di iniziare a navigare sul web o impegnarsi per altre ore online.

In primo luogo, lo studio pubblicato nell’ottobre 2008, condotto dal Dr. Gary Small dell’UCLA, ha valutato persone di età compresa tra 55 e 76 anni. I ricercatori sanno che può essere più difficile migliorare la funzione cerebrale in questa fascia di età perché il cervello inizia a atrofia e può mostrare una diminuzione della funzione con l’avanzare dell’età. Lo studio non ha tenuto conto del fatto che la ricerca in Internet avrebbe migliorato la funzione cerebrale nei gruppi più giovani di persone.

Ciò che il dottor Gary Small e il suo team di ricercatori hanno trovato, tuttavia, è interessante. I partecipanti hanno eseguito scansioni di risonanza magnetica (MRI) durante la lettura o la ricerca su Internet. Entrambe le attività hanno mostrato un aumento dell’attività cerebrale, ma la ricerca su Internet ha mostrato una maggiore attività in diverse aree del cervello. La ricerca in Internet tende a coinvolgere più cervello rispetto alla lettura.

C’era una certa differenza tra le persone che non conoscevano la ricerca su Internet. Coloro che in precedenza avevano trascorso molto tempo online avevano livelli molto più elevati di attività cerebrale e quelli con meno esperienza su Internet avevano un’attività inferiore di quasi due terzi rispetto ai partecipanti esperti di Internet. Potrebbe essere che una maggiore esperienza con la rete potrebbe aiutare a migliorare la funzione cerebrale in modo più drammatico man mano che le persone perdono il loro status di novellino.

Poiché un’attività cerebrale significativa, in particolare quella che coinvolge più parti del cervello, può migliorare la funzione cerebrale nel tempo, si pensa che potresti davvero essere in grado di affinare le tue capacità cognitive se cerchi online. Questo, secondo lo studio del Dr. Small, sarebbe più utile della lettura. Tuttavia, se odi Internet, ci sono modi per ottenere lo stesso tipo di benefici dall’attività offline.

Lavorare su determinati tipi di puzzle, in particolare i puzzle matematici come il Sudoku oi cruciverba e gli anagrammi, può fornire lo stesso tipo di vantaggi. Lo svantaggio di questo tipo di puzzle è che si basano sulle informazioni che hai. Potresti essere in grado di espandere la conoscenza e migliorare la funzione cerebrale, se stai imparando cose nuove anche dai viaggi in rete. C’è chiaramente bisogno di ulteriori ricerche in questo settore per dimostrare pienamente la teoria di Small, ma i dati iniziali sono incoraggianti e suggeriscono che ci possono essere grandi benefici per le persone di mezza età e più anziane, che vogliono rimanere svegli navigando in rete.