Come regola generale, gli ebrei praticanti non scrivono il nome Dio a causa delle leggi impartite da Mosè che si trovano in Deuteronomio 12:3-12:4. In questo passaggio, gli ebrei sono istruiti a distruggere qualsiasi cosa associata agli dei dei loro rivali, e non devono lasciare che ciò accada al loro stesso Dio. Scrivere “Do” invece di “Dio” è un modo per impedire ad altri di distruggere il nome di Dio.
Gli ebrei interpretano la legge data da Mosè come un divieto di trascrivere il nome di Dio perché ritengono che se il nome viene registrato su un pezzo di carta, c’è la possibilità che venga in qualche modo mancato di rispetto o distrutto. La preoccupazione generale di scrivere il nome nella sua vera forma è che potrebbe essere cancellato, deturpato dall’essere cancellato o scarabocchiato, strappato, gettato nella spazzatura o devastato in qualche altro modo. Scrivere “Gd” invece comunica efficacemente l’idea di chi scrive, ma poiché la parola è incompleta, non c’è rischio di deturpazione. Gli ebrei hanno altri nomi per il loro creatore, inclusi Hashem, YHVH, Elohim ed El Shaddai, e anche questi non sono scritti nella loro forma completa.
Ci sono, tuttavia, eccezioni al divieto di scrivere “Dio”. Gli ebrei credono che, a volte, sia accettabile scrivere “Dio” quando non c’è probabilità che la parola scritta venga deturpata. Ciò include la forma scritta nella Torah, che è la Bibbia ebraica, che si trova anche nei primi cinque libri della Bibbia cristiana. Scrivere il nome non è vietato quando è fatto con attenzione, lungimiranza e rispetto.
A causa dell’avvento della tecnologia che non esisteva quando questa legge è stata scritta, la comunità ebraica, dopo un’attenta riflessione, ha deciso che è accettabile scrivere il nome di Dio su un computer, purché non sia stampato su un modulo. I rabbini hanno deciso che cancellare il nome su un computer, anche se non incoraggiato, non è una violazione del comandamento.