La storia dell’omeopatia può essere fatta risalire al 1779, quando il dottor Samuel Hahnemann si laureò in medicina e iniziò a sperimentare con sostanze diluite per curare le malattie. Questo medico tedesco sviluppò “la legge dei simili”, che rimase la premessa di base per tutta la storia dell’omeopatia. Perché un trattamento sia efficace, deve produrre i sintomi della malattia stessa, ha teorizzato Hahemann durante i suoi 50 anni di pratica della medicina omeopatica.
L’omeopatia si è evoluta dai trattamenti tipici utilizzati alla fine del XVIII secolo, che era pieno di superstizione sul motivo per cui le persone si ammalavano. I medici dell’epoca usavano vomito, clisteri, salasso ed erbe per liberare il corpo dalle malattie. Molti pazienti peggiorarono e morirono a causa di questi trattamenti.
Il Dr. Hahnemann si interessò alla storia dell’omeopatia mentre traduceva in tedesco la tesi di un altro medico. Sperimentò le diluizioni della corteccia di china, un trattamento accettato per la malaria all’epoca. Dopo diversi giorni, Hahnemann sviluppò dolore e febbre, considerati i primi segni premonitori della malaria. Ha concluso che un farmaco deve produrre i sintomi della malattia prima di diventare efficace. Alcuni medici hanno denunciato queste teorie, incluso il medico e autore americano Oliver Wendell Holmes.
Le scoperte di Hahnemann hanno portato all’apertura di centinaia di ospedali e scuole omeopatici in tutto il mondo. L’omeopatia ha guadagnato popolarità perché meno persone sono morte a causa di questi rimedi meno tossici. In questo momento della storia dell’omeopatia, i medici tradizionali si concentravano ancora sullo studio delle malattie e sulle opzioni di cura.
All’inizio del XX secolo, sono emerse scoperte su come i germi contribuiscono alle malattie. L’interesse per l’omeopatia iniziò a scemare e le scuole che insegnavano questa forma di medicina iniziarono a chiudere. Una rinascita nell’uso dell’omeopatia è emersa negli anni ’20 quando le persone si sono interessate ad approcci olistici alla malattia.
Le moderne pratiche omeopatiche impiegano più di 3,000 rimedi per vari disturbi. L’omeopatia definisce rimedio come l’uso di una certa sostanza per curare la malattia, che è diverso dal significato tradizionale di usare la medicina per curare la malattia. Le sostanze potrebbero provenire da piante, minerali, animali e prodotti sintetici altamente diluiti. Alcuni praticanti prescrivono fluidi corporei malati, inclusi sangue, urina e feci in dosi minime, chiamati nosodi. Altri trattamenti omeopatici utilizzano l’acqua piovana raccolta come rimedio.
In India, la storia dell’omeopatia risale al 1835, quando il medico rumeno John Martin Honigberger fu chiamato a curare un influente maharaja per piedi gonfi e corde vocali paralizzate. Il maharaja fu guarito e così impressionato che ordinò un trattamento omeopatico per un cavallo che soffriva di un’ulcera alle gambe. Il Dr. Honigberger in seguito divenne noto come esperto nel trattamento del colera in India.