Quali sono le abilità psicomotorie?

Le abilità psicomotorie sono abilità come la coordinazione occhio-mano, l’equilibrio e il tempo di reazione che derivano da un’unità di funzioni cognitive e fisiche. Tutte le persone sane sviluppano alcune capacità psicomotorie nel corso dello sviluppo iniziale e molte persone scelgono di sviluppare ulteriormente tali capacità per il lavoro, l’atletica o altre attività. Un giocatore di baseball, ad esempio, ha bisogno di sviluppare la coordinazione occhio-mano e il tempo di reazione più di una persona normale per colpire la palla in modo coerente. L’apprendimento psicomotorio è il processo attraverso il quale gli individui costruiscono le connessioni cognitive e fisiche necessarie per acquisire tali abilità. Col tempo, man mano che si praticano tali capacità, l’aspetto cognitivo diventa sempre meno importante, man mano che l’azione stessa diventa automatica.

Lo sviluppo di un’abilità psicomotoria richiede lo sviluppo di entrambi gli aspetti cognitivi e fisici di tale abilità. Un individuo che vuole imparare a ballare, per esempio, non può semplicemente leggere un libro sulle tecniche di danza per diventare un ballerino esperto. Deve anche dedicare una notevole quantità di tempo a praticare le abilità concettuali apprese. Solo attraverso questa unità di conoscenza concettuale e pratica fisica si possono effettivamente sviluppare nuove capacità psicomotorie. Con la pratica, queste abilità tendono a diventare automatiche e cesseranno di richiedere molta riflessione: il ballerino, ad esempio, sarà in grado di eseguire le danze che ha praticato senza ripassare i passi nella sua mente.

Molte abilità e attività diverse richiedono lo sviluppo delle capacità psicomotorie. Le abilità di base apprese durante lo sviluppo iniziale, come camminare e saltare, richiedevano lo sviluppo di tali abilità. Molte abilità sviluppate più avanti nella vita per motivi personali o professionali, come digitare su una tastiera o guidare, comportano anche lo sviluppo di abilità psicomotorie. Tali abilità si basano sull’applicazione di una combinazione di abilità psicomotorie più fondamentali, come la coordinazione occhio-mano, la coordinazione multi-arto, l’orientamento e il controllo della velocità di movimento.

Le fasi cognitiva, associativa e autonomica sono le tre parti principali dello sviluppo di nuove capacità psicomotorie. Nella fase cognitiva, l’allievo tenta deliberatamente di dirigere i suoi movimenti fisici sulla base delle sue idee cognitive concettualizzate, di solito risultando in movimenti lenti e goffi. La fase associativa coinvolge meno pensiero ed è caratterizzata da un aumento dei movimenti automatici. Nella fase autonomica, i movimenti necessari sono stati affidati alla “memoria muscolare” e lo studente non ha più bisogno di pensarci per eseguirli. L’allievo può comunque migliorare e perfezionare i movimenti appresi attraverso la pratica, quindi non è necessario raggiungere la perfezione la prima volta.