L’operazione Enduring Freedom è un’operazione di combattimento guidata dagli americani che supporta la Guerra globale al terrore (GWOT) attiva in Afghanistan, nelle Filippine e in alcune parti dell’Africa. Le persone spesso usano “Operazione Enduring Freedom” solo per descrivere le operazioni di combattimento americane in Afghanistan. Insieme alla Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (ISAF) guidata dalla NATO, l’operazione mira a portare stabilità in Afghanistan ea prevenire l’emergere di cellule terroristiche nella regione.
Le operazioni di combattimento in Afghanistan sono iniziate il 7 ottobre 2001, sulla scia degli attacchi terroristici contro gli Stati Uniti che si ritiene abbiano avuto origine da Al-Qaeda, un’organizzazione terroristica attiva in Afghanistan. Sotto la Dottrina Bush, gli Stati Uniti hanno indicato che avrebbero perseguito in modo aggressivo le nazioni che ospitavano terroristi o permettevano l’esistenza di cellule terroristiche, un allontanamento dalle tradizionali politiche antiterrorismo, che di solito distinguevano tra terroristi e governi che li ospitavano. Sostenendo che l’Afghanistan e il suo regime talebano al potere stavano contribuendo direttamente al terrorismo, gli Stati Uniti hanno lanciato un assalto aereo e un’invasione di terra con il sostegno di una coalizione di nazioni.
L’obiettivo principale dell’operazione Enduring Freedom era catturare Osama Bin Laden, il terrorista ritenuto responsabile degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 che hanno abbattuto il World Trade Center e causato danni significativi al Pentagono. In questo obiettivo, l’operazione non ha avuto successo, ma la coalizione di forze guidata dagli americani è riuscita a rovesciare i talebani e stabilizzare temporaneamente il paese. Sfortunatamente, l’invasione dell’Iraq del 2003 ha portato gli Stati Uniti a ritirare le truppe dall’Afghanistan, provocando un aumento delle insurrezioni nella regione.
Oltre a combattere il terrorismo, le truppe associate all’Operazione Enduring Freedom hanno anche fornito addestramento alle forze armate e di polizia afghane, con l’obiettivo di trasferire la sicurezza della nazione al suo popolo. Le truppe parteciparono anche alla guerra alla droga in Afghanistan, tentando di controllare la coltivazione del papavero da oppio e la vendita di oppio e suoi derivati. Nel 2006, la NATO ha iniziato ad assumere il controllo delle operazioni di combattimento in Iraq, con gli Stati Uniti che forniscono un’enorme percentuale delle forze totali nell’area.
La guerra in Afghanistan ha attirato una grande quantità di critiche internazionali da una varietà di prospettive. Uno dei maggiori problemi affrontati dagli architetti dell’Operazione Enduring Freedom è stato il vuoto di potere lasciato dal crollo dei talebani. La preoccupazione degli organizzatori era che lasciando l’Iraq, le forze della coalizione avrebbero lasciato il paese vulnerabile all’invasione dei paesi vicini, o avrebbero inavvertitamente contribuito all’emergere di una dittatura. Di conseguenza, le truppe sono state costrette a rimanere in Afghanistan per fornire supporto mentre l’ISAF lavorava per creare uno stato sicuro e stabile.