Chi era Dante?

Dante Alighieri (1265-1321) è considerato uno degli scrittori più importanti e ispirati del Medioevo. La sua opera principale, la Commedia o la Divina Commedia, è un’opera in versi che combina allegoria e realtà, nella speranza di promuovere un vero percorso spirituale per i lettori verso la redenzione e l’ascensione al cielo. La vita di Dante è, per molti, meno interessante della sua opera primaria, ma va comunque segnalata prima di studiare la Commedia.

Prima di scrivere la Divina Commedia, Dante scrisse la Vita Nuova che racconta e celebra il suo amore casto per Beatrice Portinari, che incontrò per la prima volta all’età di 10 anni. Beatrice rimane la sua musa e ispiratrice per la Divina Commedia, ma è significativo notare che la Vita Nuova termina con le righe che Dante non scriverà più, «finché potrò scrivere di donna tale non è mai stato scritto prima». Lo scrittore fu anche scosso dalla morte prematura di Beatrice nel 1290 all’età di 24 anni.

Quando Dante scrisse la Divina Commedia, aveva elevato la sua musa allo stato di beatificazione. Era la sua guida attraverso la sezione Paradiso dell’opera. Questa unione non sessuale, per Dante chiaramente scoraggia gli incontri sessuali illeciti, fu forse tutto ciò che lo scrittore abbia mai desiderato di Beatrice. Il matrimonio medievale non era basato sull’amore ma sulla proprietà. Il fatto che ami Beatrice in senso romantico è più indicativo dell'”amor cortese”, dei cavalieri alle dame, che spesso non significavano nulla in termini di gratificazione sessuale.

Delle altre opere di Dante, il Convivo, che precede la Commedia, è forse la più significativa poiché definisce la filosofia dello scrittore, difende la sua politica e inizia la sua discussione su come gli uomini devono vivere per raggiungere il paradiso. Dante era un membro del partito Guelfo Bianco, un gruppo politico che voleva maggiori libertà personali. I Guelfi Neri sostenevano il governo principalmente dal papato, mentre i Guelfi Bianchi sostenevano vari governanti. Con i trionfi guelfi neri arrivò l’esilio di molti guelfi bianchi. Dante trascorse gran parte della sua vita dopo l’esilio vagando per le varie corti di altre zone d’Italia, come Verona e Lucca.

Studiare la commedia è un processo intricato. L’opera è divisa in tre sezioni: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Virgilio è la guida di Dante attraverso l’Inferno e il Purgatorio, mentre Beatrice diventa la sua guida in Paradiso. L’inizio dell’Inferno evoca un viaggio spirituale necessario per tutti gli uomini nella loro mezza età. In questo modo la Commedia può essere messa in relazione con altre ricerche letterarie dell’epoca, come quella per il Santo Graal nelle leggende arturiane.

Durante l’Inferno, Dante incontra molte figure politiche del suo tempo che i suoi critici sostengono abbia collocato nell’inferno per ottenere punti politici e simpatia per le sue opinioni. Ci sono 24 cerchi dell’inferno, con il più interno abitato da Satana. Satana non è il padrone del fuoco, come viene spesso raffigurato in seguito, ma intrappolato nell’agonia. Le sue enormi ali battevano continuamente, facendolo congelare nel ghiaccio dalla parte centrale in giù. Satana, per Dante, è così corrotto che non potrà mai liberarsi, e sarà continuamente intrappolato dalla sua stessa malizia. Praticamente tutti quelli all’Inferno sono più tormentati dalla consapevolezza che non vedranno mai Dio.
Mentre si trova all’Inferno, il ruolo di Dante come personaggio è più quello di osservatore. Nel Purgatorio si identifica come penitente, appartenendovi veramente fino a quando non potrà liberarsi di quei peccati che lo tengono separato dal Paradiso. Il viaggio di Dante attraverso il Purgatorio assomiglia al viaggio di tutti i suoi abitanti, con la ricompensa di uno scorcio di Paradiso con Beatrice.

Il paradiso spesso perde i suoi lettori perché è intriso di immagini cattoliche che rendono oscuro gran parte del suo simbolismo, anche se il lettore è un cattolico romano praticante. Si consiglia di leggere l’intera Commedia con una buona guida. Una delle migliori traduzioni disponibili è quella di John Sinclair, pubblicata dalla Oxford University Press nel 1961. Ogni sezione del verso è seguita da commenti e spiegazioni, che sono molto utili.
Un’altra traduzione che molti apprezzano è la traduzione in versi del 1949 di Dorothy Sayers, la famosa scrittrice di gialli. La versione di Sinclair, tuttavia, è superiore per tutti coloro che non sono studiosi del cattolicesimo medievale. La versione Sayers è un’ottima scelta dopo aver studiato la traduzione di Sinclair, oppure le due possono essere lette insieme. Naturalmente, gli studiosi italiani possono apprezzare al meglio la versione originale, ma le traduzioni moderne sono così eccellenti che il lettore non italiano troverà lo studio della Commedia una ricca attività.