Talvolta noto come riserva per perdite su crediti, un fondo svalutazione crediti è un conto pari alla parte dei crediti correnti che alla fine può rimanere non riscossa dai clienti. Anche le banche fanno uso di questo tipo di accantonamento, proteggendosi efficacemente dalla possibilità di perdite che altrimenti comprometterebbero la capacità dell’istituto finanziario di continuare a fornire servizi ai clienti. In entrambi gli scenari, l’idea di consentire un accantonamento per crediti inesigibili è di ridurre al minimo le possibilità di un’interruzione delle operazioni a causa di crediti non pagati e che potrebbero essere irrecuperabili.
In pratica, il saldo trovato in un conto di accantonamento per crediti in sofferenza aiuta a coprire le perdite che si verificano quando un’impresa o un istituto finanziario deve cancellare una parte dei crediti come crediti inesigibili. Le banche possono scegliere di utilizzare le risorse in questo conto quando i clienti scelgono di abbandonare i conti correnti con saldi negativi. Pur cancellando il saldo negativo come perdita, la perdita è coperta dai fondi contenuti nel fondo svalutazione crediti, una mossa che aiuta a prevenire che la perdita comprometta la capacità della banca di continuare a fornire servizi ad altri clienti.
Le banche considerano anche un fondo svalutazione crediti quando si tratta di prestiti. L’importo dell’accantonamento dipende dall’ammontare totale dei prestiti attivi in un dato momento. Identificando il valore nominale totale di tali prestiti, è possibile utilizzare una formula per determinare quanto dovrebbe essere mantenuto nel fondo svalutazione crediti, una mossa che consente alla banca di rimanere solvente fintanto che tale calcolo delle perdite non viene superato e il saldo della riserva per perdite su crediti si è completamente esaurito. La formula esatta utilizzata varierà, in base a una serie di fattori, inclusi i dati storici relativi alle perdite subite negli anni di attività precedenti.
Un fondo svalutazione crediti funziona in modo molto simile con altri tipi di attività. Ad esempio, se una società estende il credito a un cliente e quel cliente alla fine inadempiente sul saldo di quel conto di credito, l’importo sarà considerato non riscuotibile una volta che tutti i mezzi ragionevoli di riscossione sono falliti. A quel punto, il saldo è considerato una perdita, con quella perdita coperta dal saldo nel conto di valutazione accantonato per coprire le sofferenze. Al fine di bilanciare i registri contabili, i fondi vengono trasferiti dal conto in sofferenza e in crediti, rendendo possibile il ritiro delle fatture associate al conto di credito abbandonato e non riscuotibile.